Difendere le coste per tutelare l’economia e la salute del territorio


Difendere le nostre coste per tutelare l’economia e la salute del nostro territorio. E’ questo l’obiettivo della mozione rivolta al presidente e alla giunta regionale del Lazio presentata oggi dai consiglieri regionali Agostini, Forte, Panunzi, Bianchi, De Paolis, Bonafoni, Lupi, Quadrana, Giancola e Valentini per attivare tutte le azioni necessarie a fronteggiare la situazione di emergenza nelle zone costiere del Lazio dove, a seguito delle ultime violente mareggiate, sono a rischio le attività produttive e la prossima stagione turistica. Si chiede inoltre di stanziare risorse finanziarie aggiuntive per interventi di ripascimento urgente, così da arrestare l’erosione costiera prima che il fenomeno crei danni irreversibili.

«Una iniziativa necessaria anche per la provincia di Latina – spiega Forte- che in alcuni punti sta vedendo le spiagge letteralmente cancellate dagli ultimi eventi atmosferici, con esiti disastrosi ascrivibili alla cattiva manutenzione e scarsa difesa della costa. Occorre intervenire al più presto per far si che il comparto economico che ruota intorno alle imprese balneari possa trovarsi pronto per la prossima stagione».

La mozione chiede di «avviare con sollecitudine programmi integrati di gestione delle aree costiere, finalizzati a rallentare e arrestare il fenomeno dell’erosione costiera, mediante azioni finalizzate al ripristino delle condizioni naturali di equilibrio tra l’apporto dei sedimenti e la loro rimozione, con particolare riferimento alle attività costruttive dell’entroterra e al recupero dello stato naturale dei corsi d’acqua e al conseguente ripristino del trasporto sedimentario».

Spiega ancora Forte: «L’obiettivo è quello di costituire un tavolo tecnico inter istituzionale permanente per individuare le zone erose e quelle a potenziale rischio erosione e definire in modo concertato un programma operativo di interventi. La Regione – spiega Forte – vuole valorizzare l’effettivo valore dell’economia del mare, innanzitutto nella sua dimensione socio-economica: a partire dal tessuto imprenditoriale, per proseguire poi con le stime del valore aggiunto prodotto e dell’occupazione delle attività ricomprese nell’economia del mare, a cui si aggiungono gli effetti benefici sul resto dell’economia».

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