Fondi: Francesco Asselta fa danzare Pier Paolo Pasolini


«La mia è una visione apocalittica. Ma se, accanto ad essa e all’angoscia che la produce, non vi fosse in me anche un elemento di ottimismo, il pensiero cioè che esiste la possibilità di lottare contro tutto questo, semplicemente non sarei qui, tra voi, a parlare». E Pier Paolo Pasolini aveva ragione anche in questo caso, perché se non vi fosse stato anche un elemento di ottimismo, di certo i suoi scritti e il suo pensiero non sarebbero giunti sino a noi così integri e vivi.

Pasolini è considerato a buon diritto uno dei maggiori intellettuali del Novecento: aveva toccato molte arti tra loro affini, fra cui la poesia, il cinema, il teatro. Da artista fece dialogare tra loro le arti. Ma non la danza, o almeno non direttamente. Il poeta Joseph Brodsky la definì “l’arte dei tempi migliori” in alcuni versi del 1975 – c’è una suggestiva sincronia di date – e coltivava una amicizia molto forte col danzatore Mikhail Baryshnikov. Oggi ci pensa Francesco Asselta, ballerino di origini lucane, a innescare questo nuovo link tra la letteratura pasoliniana e la danza, a 95 anni dalla nascita dell’artista. Sabato 8 aprile alle ore 20.30 all’Auditorium comunale “San Domenico” di Fondi andrà in scena in anteprima nazionale lo spettacolo “Pasolini – Contemporary Glance”, ispirato a poesie, discorsi e film dello scrittore italiano. Il libro di riferimento è “La religione del mio tempo”, in cui compare, tra le altre, la lirica “Inno alla mia nazione”. Altri testi di riferimento saranno la “Supplica a mia madre”, “I giovani e la libertà”, “Lo sviluppo e il progresso”, “Profezia” e il celebre articolo “Io so” con cui Pasolini denunciò nel 1974, a pochi giorni dalla sua morte, quelli che a suo dire erano i responsabili della “strategia del terrore” in Italia di quel delicatissimo periodo storico.

Le coreografie di Francesco Asselta accompagneranno tutto lo spettacolo, in un alternarsi di monologhi e generi musicali che spaziano dalla Classica alla più attuale musica elettronica, creando le basi per re-interpretare un’epoca, quella pasoliniana appunto. La compagnia di danzatori professionisti “Francesco Asselta Company Dancers” creerà un ponte tra poesia e musica con un’unica espressione: la danza.

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