Patrizio Colantuono Il Museo dello sbarco di Anzio


Giovedì 16 marzo avviene l’incontro con Patrizio Colantuono presso la sede del Museo dello Sbarco ad Anzio, con noi partecipa Renato Pediconi, latinense, ex dirigente d’azienda particolarmente attento alla storia del territorio laziale, fra l’altro appassionato delle vicende di quei periodi. Si vive un certo fermento nei locali pieni di cimeli legati alla 1^ e 2^ Guerra Mondiale. Stazionano giovani studenti liceali che si spostano all’interno delle sale e che prontamente rivelano di trovarsi sul posto per l’attuazione del progetto scolastico di alternanza scuola-lavoro. Nello specifico sono ragazzi della terza liceale e manifestano particolare soddisfazione per il laborioso compito che stanno attuando in sinergia con la dirigenza del Museo.

Patrizio Colantuono, nel ruolo di direttore della struttura, si dichiara molto orgoglioso per avere messo insieme questo sito. “ Siamo nati nell’anno 1994 – ribadisce il responsabile del complesso – e gradualmente siamo cresciuti con la collaborazione dei privati e del pubblico. All’inizio sembrava quasi un progetto limitato poi nel correre del tempo la situazione si è estesa e molte donazioni hanno arricchito le stanze di questa struttura. Qui all’interno delle vetrine sono conservate divise militari di ogni corpo ovviamente inerenti alle diverse nazioni che parteciparono soprattutto al secondo conflitto bellico. Il fatto che all’inizio dell’impresa ci siamo rivolti ai militari USA ci ha reso possibile un allargamento dei reperti conservati in questo Museo dello Sbarco. Qualche tempo fa sono venuti due giovani dagli USA per vedere la divisa che il nonno aveva indossato durante il servizio militare in Italia”. In effetti, si contano tanti materiali, comprensivi delle armi, delle divise, delle testimonianze fotografiche e cartacee e di altri oggetti che completano una preziosa raccolta di indubbio valore.

Lo sbarco ad Anzio è una delle pagine più spettacolari e impegnative dell’arrivo delle truppe alleate in Italia che proprio con l’intento di sfoltire la pressione tedesca sulla Linea Gustav scelsero di organizzare lo sbarco sulle rive della località laziale. L’arrivo via mare venne attuato il 22 gennaio 1944, alle ore 2.00. Dopo un’intensa azione di fuoco, sbarcarono le truppe dei Rangers e dei paracadutisti comandate dai Generali Clark e Alexander. Tra il 23 ed il 29 gennaio venne completato lo sbarco delle truppe alleate in contrasto con una forte azione di difesa intrapresa dai Tedeschi che nella zona portarono 4 divisioni con l’impiego di venti carri armati modello ‘Tiger’. Un pesante attacco aereo portò all’affondamento di tre unità marittime inglesi, in particolare, il cacciatorpediniere ‘Janus’, la nave ospedale ‘St. David’ ed inoltre la nave ‘Spartan’. Il Museo dello sbarco di Anzio è stato inaugurato in occasione del 50° anniversario ed è stato situato in uno degli ambienti di Villa Adele, risalente al XVIII° secolo. A curarne l’allestimento Patrizio Colantuono assieme ai soci dell’Associazione “Centro di ricerca e documentazione dello Sbarco e della Battaglia di Anzio”. Il complesso si divide nelle quattro sezioni: Americana, Inglese, Tedesca e Italiana.

Diversi reperti esposti sono stati rinvenuti nel mare di Anzio, e comunque si riferisce di aerei, navi da guerra, mezzi da sbarco, minisommergibili, specialmente a proposito delle navi inglesi affondate, Janus, Spartan e St.David, che giacciono sommerse nei fondali con i rispettivi equipaggi. Gli organizzatori tengono ad evidenziare come nel complesso la raccolta dei reperti e documenti vari appaia molto viva in merito ai racconti che ne sono scaturiti. Lo stesso Direttore Colantuono parla di una particolare attenzione da parte delle Scuole e di appassionati visitatori interessati a conoscere i diversi momenti storici del periodo in questione. In proposito viene fatto notare che “ Non si tratta, come si è portati a credere, della solita anonima raccolta di oggetti, ma di una autentica emozionante ed istruttiva ‘rivisitazione’ storica intesa soprattutto come esaltazione della pace e come condanna della guerra”. Come luoghi di eccezionale meditazione e di visita risultano i quattro cimiteri della II Guerra Mondiale presenti in questo territorio laziale, a Nettuno, American War Cemetery, a Pomezia, German War Cemetery, ad Anzio Falasche, Beach Head Cemetery, e, ad Anzio S.Teresa, Anzio War Cemetery. Per il Museo dello Sbarco, l’ingresso è libero ed il Museo è aperto nelle giornate di martedì, giovedì, sabato e domenica.

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