Superamento dei campi Rom, una delibera di giunta approva il piano. Saranno utilizzati fondi europei


Affermare il superamento dei campi rom, eliminando l’isolamento e la ghettizzazione che caratterizzano alcune aree della città, ripristinando la legalità e recuperando risorse per decenni drenate da un circuito malato. Con questo obiettivo la giunta capitolina ha approvato una delibera che mira a rimuovere del tutto l’approccio esclusivo adottato sino a oggi per i campi, mettendo fine alla logica assistenzialista: in questo modo sarà possibile applicare a tutti i cittadini stessi diritti e stessi doveri. Per la realizzazione del piano che partirà dai campi ‘La Barbuta’ e ‘La Monachina’ saranno utilizzati fondi europei.

Il piano è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio dalla sindaca Virginia Raggi, dall’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale Laura Baldassarre e dalla presidente della Commissione capitolina Politiche Sociali e della salute Maria Agnese Catini.

Per la prima volta, con l’utilizzo di fondi europei, viene adottato un approccio sistemico in materia, incentrato su un’accurata rilevazione dei dati. Viene, inoltre, garantito il ritiro di tutti i bandi coinvolti in Mafia Capitale. Il sistema in vigore in questi anni ha, infatti, determinato gravi disagi sia per chi vive nei campi che alle popolazioni delle zone limitrofe. Per questo il progetto ha come finalità ultima il miglioramento delle condizioni di vita per tutti. In nessun modo le risorse del piano verranno sottratte alla cittadinanza: saranno utilizzati fondi europei già destinati per queste finalità e che, in caso contrario, andrebbero persi.

Il piano è sviluppato in piena coerenza con la normativa comunitaria in materia di inclusione socio-economica delle comunità Rom, Sinti, Caminanti (RSC) che viene, in particolare, declinata nella Risoluzione del Parlamento europeo n. 2010/2276-INI del 9 marzo 2011 e nella Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo n. 173/2011 “Quadro dell’UE per le strategie Nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020”, quest’ultima recepita nella “Strategia Nazionale d’inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti 2012-2020”.

Il percorso poggia su quattro elementi chiave: scolarizzazione; occupazione; salute; abitazione. Un approccio che sarà garantito tramite sinergie e coinvolgimento di tutte le istituzioni competenti: dalla Asl sino all’Ufficio scolastico provinciale. Il profilo attuativo sarà agevolato dalla conoscenza dettagliata di tutte le persone che popolano i campi. Si è infatti concluso, per la prima volta, il censimento dei campi, realizzato dalla Polizia locale, da cui emerge che ad oggi, negli attuali nove villaggi, la popolazione Rom è pari a 4.500 persone. Un’analisi che consentirà di attuare più rapidamente soluzioni concrete.

Sono previste misure temporanee a sostegno delle persone Rom, Sinti e Caminanti in condizioni di fragilità che accompagnino il processo di superamento dei campi. Gli interventi saranno finanziati con le risorse disponibili su fondi strutturali e di investimento europei (SIE). Sono ammesse alle misure le persone Rom, Sinti e Caminanti, cittadine italiane o straniere, presenti nei campi/villaggi della solidarietà di Roma Capitale ed inserite nell’ultimo censimento redatto dalla Polizia Locale di Roma Capitale (gennaio- febbraio 2017), che versino in condizioni di grave fragilità sociale.

Per ciascuna persona (persone singole o appartenenti a nuclei familiari) verrà preventivamente definito un piano individuale di intervento, accompagnato dalla sottoscrizione del Patto di Responsabilità con Roma Capitale da parte del capofamiglia, in base al quale chi non lo rispetta perderà il diritto a fruire delle misure previste dal piano. Il Patto definisce competenze, diritti e doveri dei sottoscrittori. Prevede, inoltre, il coinvolgimento attivo nella definizione dei percorsi di inclusione sociale, trasparenza delle procedure e legalità dei comportamenti.

Una volta entrato in vigore, il piano si fonderà sui quattro elementi chiave.

Scolarizzazione
Sarà perseguito l’obiettivo specifico che prevede di favorire processi di pre-scolarizzazione e di scolarizzazione dei bambini Rom, Sinti e Caminanti promuovendo l’accesso (le iscrizioni, la frequenza, i risultati) alle scuole di ogni ordine e grado e contrastando l’abbandono scolastico dei minorenni nelle scuole primarie e secondarie. Verrà implementata la partecipazione dei giovani RSC all’istruzione universitaria, ai percorsi di alta formazione e di formazione/lavoro.

Occupazione
La formazione finalizzata all’accesso al lavoro costituisce un asse del piano. L’incremento dell’occupazione tra Rom, Sinti e Caminanti contribuirà a diminuire il tasso di criminalità e accrescerà la produttività complessiva, eliminando ogni possibilità di lavoro nero. Verranno quindi organizzati corsi di formazione per la creazione e la conduzione in autonomia di piccole realtà imprenditoriali di livello locale oppure favorendo la creazione di ditte individuali e cooperative miste di servizi.

Abitazione
L’attivazione di protocolli di collaborazione con la Guardia di Finanza, con l’Agenzia delle Entrate e con l’Inps consentirà di riscontrare la presenza nei campi di persone economicamente autosufficienti e che quindi non hanno alcun diritto di essere destinatarie di misure di sostegno pubblico. Diversamente, per chi non è autosufficiente, saranno attivati interventi di supporto finanziati dall’Unione Europea.

Salute
In questo ambito, sono stati focalizzati alcuni obiettivi specifici soprattutto per implementare la medicina preventiva e l’educazione alla salute. In particolare verranno fornite informazioni sul diritto alla salute e sulle modalità di accesso e fruizione dei servizi; si provvederà ad ascoltare, raccogliere e analizzare i bisogni della popolazione incontrata, al fine di individuare condizioni di particolare disagio psico-sociale su cui attivare percorsi di presa in carico, con particolare attenzione per i minorenni.

Le azioni e gli interventi contenuti nel Piano, saranno avviati, da subito, nei due campi denominati “La Barbuta” (n. 656 persone organizzate in circa 100 nuclei familiari) e “La Monachina” (n. 115 persone organizzate in circa 30 nuclei familiari) mediante l’utilizzo di fondi europei (3,8 milioni), disponibili sul bilancio 2017 di Roma Capitale. Tale percorso realizza le azioni pianificate per il superamento dei campi e dei villaggi.

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