Marcinelle, Ugl: “Tragedia è monito perenne e indelebile”


“La tragedia di Marcinelle è un monito perenne e indelebile: sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori e delle lavoratrici non si può arretrare di un metro”.
Lo dichiarano i segretari confederali dell’Ugl, Fiovo Bitti e Valentina Iori, oggi a Marcinelle per commemorare la tragedia avvenuta l’8 agosto 1956 nella quale morirono più di 260 minatori.
“Una tragedia che non terminò quell’8 agosto. I minatori sopravvissuti – proseguono – portano sul loro corpo i segni delle condizioni in cui furono costretti a lavorare. Condizioni disumane che, purtroppo, sono ancora attuali in molte parti del mondo, e contro le quali occorre un impegno comune e collettivo per migliori condizioni di lavoro, al fine di garantire l’incolumità, ma anche per ridurre l’impatto delle malattie professionali”.
“Il tragico incidente sul lavoro di Marcinelle, il primo nel Vecchio Continente all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, rappresenta una ferita inguaribile ma anche un’esortazione per l’Europa di oggi. Per quegli italiani che, con sacrificio, lasciarono famiglie ed affetti alla ricerca di un futuro migliore – concludono -, abbiamo l’obbligo di tutelare la dignità del lavoro, che ancora oggi, in Europa e nel mondo, non è protetta da condizioni efficaci di sicurezza”.

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