“Oh, vita!” il nuovo disco di Jovanotti, in uscita venerdì 1 dicembre

Crediti Michele Lugaresi

Il 1 dicembre 2017 esce per Universal Music, il nuovo disco di Jovanotti: Oh, vita! L’album, scritto da Lorenzo Cherubini e prodotto da Rick Rubin, è un’opera unica, una nuova frontiera dell’artista più innovativo del panorama musicale italiano.

Registrato tra Cortona, Firenze e Malibu, Oh, vita! è il quattordicesimo album di inediti, e a 30 anni da Jovanotti for President, rappresenta un nuovo inizio.

Oh, vita! è la libertà e il coraggio di Lorenzo di rimettersi sempre in gioco, è la visione del mondo di Lorenzo oggi; privo di furbizie e pieno di cuore, è la fiducia nella forza delle canzoni, è il disco che non ti aspetti, è il desiderio di essere per la prima volta completamente nudi in un disco vivo, caldo, appassionato, essenziale, emozionante, divertente, totalmente e veramente libero. Lontano dagli stereotipi musicali del momento, Oh, Vita! è il disco di Jovanotti di oggi.

“Tenete sempre sotto tiro tutti quelli come me che hanno fame…”

Ascoltando il suono di molte canzoni di Oh Vita! è riconoscibile una nuova/antica compagna di avventura: la chitarra acustica, lo strumento di “accompagnamento” per eccellenza.
La scrittura dei testi in Oh, vita! raggiunge il massimo della sua forza e della sua umanità: Lorenzo è da solo, completamente allo scoperto, senza fronzoli, senza nessuna decorazione per la sua musica che, per la prima volta, punta dritta all’essenza della canzone.

E’ la direzione in cui un produttore leggendario come Rick Rubin ha aiutato Lorenzo a spingersi, a trovare il coraggio di parlare senza niente in mezzo tra lui e chi ascolta, di cantare senza trucchi e di consegnare la sua musica nuda e cruda, così com’è. Forte di una densità emotiva in tutti i brani davvero nuova e potente.

“Questo disco cambia la mia prospettiva della musica. E’ mio come lo sono stati tutti i miei dischi, ma in maniera ancora più radicale del solito, perché Rick Rubin è interessato solo alla verità e mi ha tolto di mezzo la smania di piacere,  lasciando solo il bisogno di esprimermi che è l’istinto più forte che ho. E’ la prima volta che non “faccio Lorenzo”, lo sono davvero.”

I brani sono quattordici.
Si comincia con Oh, vita!, la title track che apre l’album e che ne ha anticipato l’uscita rappresentando la sintesi massima tra il pensiero di Lorenzo e quello di Rubin.

La canzone è molto piaciuta alle radio che, a sorpresa, nella settimana di esordio, l’hanno posizionata (primo brano nel 2017, uno dei sette dal 2009 ad oggi) al primo posto tra i brani più suonati (classifica EarOne).
“Non ho mai dato a nessun altro brano dell’album la possibilità di essere il primo singolo. Oh, vita! è la mia vita, la mia storia perché in qualche modo sento che si ricomincia da qui”.

Il disco non strizza l’occhio a facili sonorità e si pone in alternativa al suono sempre più omogeneo imperante e alla musica “overprodotta” di oggi. Alcuni brani infatti sono incisi  in una versione cruda e diretta, puntano dritti all’emozione della canzone. E’ il caso di Chiaro di luna, quasi cantato all’orecchio; o come Paura di niente, il primo pezzo scritto e primo a essere registrato in studio, chitarra e voce. La voce è calda, è un cuore pulsante, è la “tensione evolutiva” di Lorenzo che sceglie di evitare la perfezione sonora a favore della forte emozione della voce che amplifica le parole del testo. In Amoremio la situazione si capovolge e c’è addirittura l’autotune a palla mentre il pianoforte è un po’ scordato, proprio per segnare il gusto del contrasto.

Nel disco c’è un’aria hip hop, l’origine di Rubin e di Lorenzo, non c’è il pop elettronico degli album recenti. E, quando c’è, l’elettronica è talmente scarna da dare la scossa. Come Sbam! nata con gli Ackeejuice Rockers e trasformata da Rick in una vera e propria macchina da festa sotterranea che ai concerti lascerà a bocca aperta. E’ il caso di Fame, 9 minuti alla fine dell’album che, dopo il primo ascolto, resta appiccicata addosso, o come Le Canzoni con quel ritornello che suona come un manifesto artistico della visione di Lorenzo, che non è andato mai alla ricerca della bellezza formale ma della potenza informale, che arriva dritta senza passare dai codici estetici.

In Italia è il racconto del paese di Lorenzo attraverso le immagini nella sua memoria e quelle scritte sulla sua pelle, sullo sfondo l’amore per la sua terra, patriottico in modo paradossale ma autentico. È un pezzo afrobeat, anche se nella ritmica si insinua una fisarmonica di Castelfidardo. Nella canzone suona Tony Allen, il più afro dei batteristi, e c’è un assolo di Gianluca Petrella, trombonista jazz di Torino.

“Me lo ha sempre detto la mia moglie che avrei dovuto scrivere un pezzo sull’Italia,
e me n’è venuto uno che più che sull’Italia e sul suo caos è su di me e sul mio caos,
ma lo considero un pezzo pieno di tenerezza e di fiducia nelle nostre capacità”.

Il testo di In Italia vive nel punto preciso che sta in mezzo al brano raffinato e quello più pop. Ed è bizzarro che proprio con la produzione di Rubin, Lorenzo abbia avuto il desiderio di proporla in quello che curiosamente è, per certo, il suo album più italiano.

Novità anche per i brani più introspettivi come Navigare, una canzone dal sapore cinematografico, una riflessione appassionata e a tratti amara, o Affermativo, una cumbia scarna, che come in un mantra ripete “Non si può vivere in un mondo senza cielo, non si può vivere in un mondo chiuso”. O Ragazzini per strada, che in un giro di accordi accompagna un irresistibile giro di ricordi che lascia il segno. O come Sbagliato, una riflessione sul tempo che scorre con un tappeto musicale che omaggia l’allegria del folk.

Quello che intendevi parla di libertà, della voglia di staccarsi da terra, di cercare una nuova forza di gravità, su un giro di blues asciutto. Viva la libertà invece è inaspettata, spiazzante: sembra quasi una filastrocca da gita scolastica, con un ritornello micidiale e indimenticabile dal primo ascolto.

“Il significato della parola Libertà è mutato nel tempo.
Nella storia ha preso in ciascun periodo un significato diverso.
Canto quello che per me vale oggi, in questo preciso momento storico;
oggi Libertà è di nuovo una parola da riempire di significato”.

Oh, vita! è il disco in cui Lorenzo capovolge la sua prospettiva musicale.
E’ un Jovanotti senza fronzoli, al punto da diventare disarmante, così nuovo da sembrare un’opera prima. Il lavoro costante su se stesso e la dedizione totale per la sua grande passione per la musica, sono le tracce incancellabili di un carattere unico. Il continuo senso di gratitudine nei confronti di un lavoro che vive ogni giorno come un privilegio e il desiderio di continuare a migliorarsi con grande allegria sono la firma più chiara del suo stile. Per il resto è tutto nuovo, è tutto appena nato, è tutto fresco, tutto Jovanotti.

“Questa volta ho messo proprio il nome Jovanotti sulla copertina del disco.
Col passare del tempo, lo trovo sempre più giusto. Questo nome mi si addice e mi permette di dire cose da cinquantenne senza passare per uno che le sa. Le vivo, ma non le so, voglio che il mio approccio alla vita sia sempre più quello di un esploratore”.

Il disco sarà pubblicato il 1 dicembre in versione standard, vinile e in musicassetta e sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali.

Il 12 febbraio partirà da Milano Lorenzo Live 2018, prodotto e organizzato da Trident Music. Dopo il successo di Lorenzo negli stadi 2015 e del successivo Lorenzo nei Palasport, Jovanotti tornerà da febbraio a giugno 2018 con decine di appuntamenti nei Palazzi dello Sport e suonerà con la sua band fermandosi nelle città per lunghi periodi.

“Questa volta vogliamo suonare fino a non poterne più.
In Italia abbiamo scelto dieci città e ci staremo fino a prendere la residenza”.

Si è appena conclusa a Cortona la prima fase delle prove mentre a gennaio comincerà la fase di allestimento a Rimini.
Un nuovo tour che già al suo annuncio ha messo a segno un piccolo record. Sono, infatti, dieci per la prima volta in assoluto le date annunciate al Forum di Milano.

Otto le serate attualmente previste a Roma (dal 19 aprile), otto a Firenze (dal 10 marzo). Il tour si completa con due tappe a Rimini (3 e 4 marzo), quattro a Torino (dal 3 aprile), due a Bologna (13 e 14 aprile), due ad Acireale (8 e 9 maggio), e sei serate in uno speciale allestimento estivo all’Arena di Verona (dal 15 maggio). Lo show proseguirà poi il suo viaggio a Eboli (il 25 e 26 maggio), poi ad Ancona (1 e 2 giugno) per poi spingersi verso qualche appuntamento in Europa: Stoccarda (16 giugno), Vienna (19 giugno), Zurigo (21 giugno), Bruxelles (23 giugno), per chiudere a Lugano il 30 giugno prossimo.

“Vi faremo ballare, cantare, godere, emozionare, stancare,
ridere, piangere, ricaricare, celebrare, vivere.
Stiamo provando un sacco di pezzi, suoneremo fino alla fine del mondo,
partendo dall’ombelico”.

La lunga permanenza in ogni singola città mostra il desiderio di Lorenzo di uno spettacolo totale, immersivo, una goduria a 360° gradi con la super band composta da: Saturnino Celani, basso. Riccardo Onori, chitarra. Cristian Rigano, tastiere. Gareth Brown, batteria. Franco Santarnecchi, piano. Leo Di Angilla, percussioni. Jordan Mclean, tromba. Matthew Bauder, sax. Gianluca Petrella, trombone.

“Questa band è formidabile, i pezzi storici suonano come scritti stamattina
e quelli nuovi come se ci fossero sempre stati.
Che figata di spettacolo che faremo, ve lo garantisco, sarà una vera esperienza,
un rock’n’roll show come non si è mai visto.”

 

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