“Like a Bob Dylan” a I Suoni del Lago. Cinzia Tedesco Quintet protagonista della quarta serata

foto Paolo Vescovo

Immaginate delle parole scarne, tanto ruvide quanto immensamente poetiche, in grado di solcare generazioni e tempi, stavolta reinterpretate attraverso la raffinata voce femminile di un talento travolgente. Insieme, mettete alcuni dei più importanti musicisti della scena internazionale. A I Suoni del Lago… oltre il giardino, domani 9 agosto alle 21.30 al Belvedere di Sabaudia, si omaggia il mondo poeticamente disegnato dal Premio Nobel Bob Dylan. Sul palco della rassegna concertistica promossa dalla Pro Loco di Sabaudia in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Sabaudia, il Parco Nazionale del Circeo e con i patrocini della Provincia di Latina e del Consorzio Pro Loco Circe (Ponza, Latina, Terracina, Sabaudia, San Felice Circeo), che gode, fin dal primo anno, della direzione artistica del Maestro Piero Cardarelli e di quella organizzativa di Gennaro di Leva torna, dopo il successo dell’anno scorso di “Verdi’s Mood”, il Cinzia Tedesco Quintet e il suo “Like a Bob Dylan”.

Dopo quel lavoro, sapientemente bilanciato da arrangiamenti sobri e intensi, raffinati melismi e rielaborazione misurata, che non ha di certo “tradito” lo spirito verdiano, Cinzia Tedesco torna a Sabaudia facendo un passo indietro nella sua produzione artistica: era il 2010 quando per lei arriva il momento di rileggere Bob Dylan e domani sera, sul palco lambito dalle acque del lago di Paola, lo reinterpreterà insieme agli arrangiamenti e al pianoforte di Stefano Sabatini, alla chitarra di Roberto Guarino, al contrabbasso di Luca Pirozzi e alla batteria di Pietro Iodice.
Sapienti arrangiamenti e improvvisazione, attraverso il talento di cinque grandissimi artisti, sono la cifra stilistica che consente di non tradire il senso e la profonda sensibilità che contraddistingue il musicista poeta statunitense. Armonie profonde, creative melodie, modernità e temerarietà della voce costruiscono un unicum che illumina, restituendo l’intensità di alcuni dei brani più celebri, Bob Dylan, senza mai distaccarsi dal significato del mondo intessuto di immagini dei suoi testi. La modernità di saper raccontare la disperazione, le asprezze del mondo, le difficoltà di vivere, anche e nonostante i necessari “No”, interpretati in un costrutto jazz che tiene insieme, semplicemente, profondità e creatività.

In una recente intervista (Repubblica.it) Joan Baez racconta ciò che l’ha più colpita di Dylan: “Quello che fa è magico. Ciò che di lui più ti cattura è il modo di scrivere, che ti fa cantare, sorridere”.

Quella magia ispirerà nuovamente “Like a Bob Dylan” e una nuova serata de I Suoni del Lago… oltre il giardino.

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