Alla fine tutto torna, la compagnia de “I coraggiosi” in scena a Sabaudia


Sabaudia, 23 agosto 2018. “Alla fine tutto torna”, ed è proprio così per l’opera prima di Pia Schintu, tornano il ritmo, le battute, i cambi di scena, l’equilibrio tra narrazione e spettacolo, il racconto e l’attesa che si fa sorpresa, torna la capacità di far sorridere senza mai mancare di buon gusto, torna l’ironia della bella commedia all’italiana, che non aveva alcun bisogno di volgarità per raccogliere l’applauso e l’allegria di un sorriso sincero, ma torna soprattutto il desiderio di far commedia.

Una passione che Pia Schintu ha coltivato sin da ragazza insieme alla compagnia teatrale messa su negli anni settanta da Luigi Bernardini, quando con Nietta Corradi, Marilina Camuglia e molti altri ragazzi di Sabaudia calcava le scene. In realtà Pia l’ironia e la comicità l’ha avuta sempre nel sangue, ogni situazione vissuta con lei diventava una commedia, ogni discorso trovava nella vena comica il suo finale più naturale e consono, brillante con quel giusto equilibrio tra sarcasmo e ilarità ha sempre saputo cogliere della realtà gli aspetti buffi, irreali.

Una donna coraggiosa, Pia, che nella vita si è messa sempre in gioco e soprattutto in un gioco di squadra, lo ha fatto da adolescente nella pallavolo, lo ha proseguito nella scuola, con alunni e colleghe, lo ha fatto in politica, rivestendo ruoli importanti, ha lottato come un leone nel suo privato, contro una malattia che voleva rubarle la vita, ha preso sempre la palla al balzo, da brava “alzatrice”, e l’ha rimessa in campo, anche quando sembrava impossibile, tuffandosi raso terra e porgendola con altruismo alle compagne per strappare quel punto che le avrebbe portate alla vittoria.

Così tra settembre e dicembre del 2017, quasi per gioco si è cimentata in questa nuova avventura e per le sue amiche di sempre e compagne di teatro (“I coraggiosi”, nuova compagnia Luigi Bernardini) ha deciso di cucire loro addosso una storia, che è diventata in poco tempo uno spaccato ironico e divertente dei nostri tempi: la ricerca di un lavoro che non c’è, la necessità di cambiare identità per trovarlo, eh già, ormai è più facile trovare un lavoretto per una moldava piuttosto che per un’italiana, il problema della procreazione “fai da te”, il mescolarsi irrituale di sacro e profano, l’eterna gelosia della mamma chioccia, la faticosa ricerca del DNA, insomma tutti temi attualissimi che si mescolano come in una partita di carte nei modi più impensati, il tutto calato nella realtà dei nostri luoghi: parco, città, strutture ricettive.

Un bel lavoro quello di Pia Schintu, che non ti annoia, ti tiene inchiodato alla sedia aspettando fino alla fine che l’intricata matassa si sciolga, attraverso una scrittura piacevole e dal giusto ritmo.

Un lavoro di donna per donne e amiche che magicamente si trasforma in un lavoro adatto a tutti, per tutti, una commedia dai toni familiari, mai scontata, piena di brio, che regala allo spettatore una serata veramente piacevole, da non perdere per nessuna ragione al mondo.

a cura di Daniela Carfagna

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