I miti della bonifica raccontati agli olandesi


Il fascino delle storie che ruotano intorno alla bonifica travalicano ancora una volta i confini provinciali e Sabaudia si trova nuovamente sotto la lente degli sguardi esteri. Si è appena concluso il viaggio di una settimana che ha visto ospiti della Pro Loco di Sabaudia due giornalisti, Hans Farjon e Bert Stok, della rivista olandese Wandel magazine. Op Lemen Voeten (www.wandelmagazine.nu) e che ha reso protagonista il territorio pontino, le sue storie e i suoi ambienti naturali.

La recente pubblicazione in Olanda di “Canale Mussolini” ha rappresentato il punto di partenza ideale: il libro del premio Strega Antonio Pennacchi ha talmente incuriosito i due redattori che ne ha ispirato il viaggio lungo i percorsi storici, culturali e ambientali dell’Agro Pontino. Il trimestrale di escursionismo Wandel magazine che vanta le oltre 6mila tirature e accoglierà a breve l’esito delle ricerche, è infatti specializzato nel porre in luce le intersezioni tra aspetti naturalistici, storici e culturali di aree europee ad alta valenza ambientale. I fattori identitari, l’architettura delle città nuove, insieme alla natura che li circonda e caratterizza, hanno rappresentato agli occhi dei due giornalisti olandesi la combinazione ideale da cui partire.

Il filo conduttore del tour, sviluppatosi grazie al sostegno del presidente della Pro Loco di Sabaudia Gennaro Di Leva, è stato il Novecento lungo i simboli della bonifica pontina, ma si è esteso anche a tutti quei luoghi che attestano una memoria di queste terre ben più antica. Sabaudia, la sua architettura razionalista, peculiare esempio che si differenzia da quello delle altre città nuove, insieme agli scenari naturalistici che la caratterizzano, ha rappresentato il punto di partenza. Grazie all’insostituibile apporto dell’Istituto Pangea è stato possibile offrire un itinerario attraverso i differenti ambienti, patrimonio Unesco, del Parco Nazionale del Circeo: la foresta, Cocuzza, Cerasella, le aree umide (con retrospettive dedicate anche al periodo della bonifica e alle stazioni antimalariche), il promontorio del Circeo e i suoi percorsi escursionistici, le dune, la costa vista dal lago di Paola, ma anche le memorie archeologiche di San Felice Circeo, il suo centro storico, la grotta delle Capre. Il programma articolato su quattro dei cinque comuni che costituiscono il Consorzio Pro Loco Circe (Latina, Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Ponza) ha visto protagonista anche Terracina e il suo immenso patrimonio che attesta lo stratificarsi della storia insieme alle tracce di un passato più recente. Seguendo le acque che corrono parallele all’Appia del canale Linea Pio, grazie alla collaborazione del Consorzio di Bonifica, è stata offerta la possibilità di visitare uno dei più rappresentativi “monumenti” della bonifica, l’impianto idrovoro di Mazzocchio. Poco distante, assecondando quel percorso scandito da storia recente e antica nel comune segno della sperimentazione e dell’irrigimentazione delle acque,il borgo di Fossanova e le sue memorie custodite all’interno delle mura dell’abbazia gotico cistercense. E ancora, perché spesso la conoscenza di un territorio passa anche attraverso le sue cucine e le sue cantine, la visita all’azienda agricola di Sant’Andrea che, nonostante la vendemmia fosse nel pieno, si è resa disponibile nel far conoscere l’eccellenza della sua produzione, sia vinicola che olearia, contraddistinta da un peculiare innesto tra sperimentazione, innovazione, tradizione e riscoperta del passato, in un percorso che affianca al meglio ciò che la natura crea in vigna. Il viaggio si è concluso dove simbolicamente era iniziato: il canale Mussolini ha introdotto la visita al Museo della Terra Pontina, al Cambellotti e lungo i palazzi e le piazze che caratterizzano il centro di Latina.

“Questa intensa settimana – ha sottolineato Gennaro Di Leva, presidente della Pro Loco di Sabaudia e del Consorzio Circe – è stata per noi un’esperienza significativa: aver avuto la possibilità di ospitare chi nel proprio lavoro promuove un turismo culturale e ambientale sostenibile non solo ci mette di fronte i nostri limiti e tutte quelle componenti che devono essere migliorate, ma ci offre anche la possibilità di condividere e osservare attraverso lo sguardo altrui le infinite potenzialità di questo territorio. Quest’occasione è stata importante anche per testare le capacità del Consorzio Circe che, facendo sistema e mettendosi in rete, delineando un percorso comune ha restituito e valorizzato le tante risorse culturali e paesaggistiche che vanta questo territorio.

Quanto di bello proposto non sarebbe stato possibile senza il sostegno di tanti soggetti. Innanzitutto l’Istituto Pangea, vera eccellenza di questi luoghi, l’immediata disponibilità prestataci dal presidente Rita De Stefano, la professionalità di Elisabeth Selvaggi che ci ha seguito passo dopo passo mettendo a disposizione tutte le sue competenze, anche quando non strettamente legate alle sue specializzazioni sulle tematiche ambientali. Non posso che ringraziare l’Agriturismo Fratelli Mizzon che nell’ultimo scampolo di alta stagione, a titolo del tutto gratuito, ha messo a disposizione i suoi spazi per accogliere i nostri ospiti olandesi. E ancora l’azienda agricola Cantina Sant’Andrea che esporta il nome di questa provincia ben oltre i suoi confini. Tutti questi soggetti contribuiscono, a vario titolo, alla tutela, valorizzazione e promozione di questo territorio regalando uno dei volti più belli di questi luoghi, infondendo ancora una volta la voglia di scoprirli e riscoprirli”.

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