Tajani agli studenti del Collègio d’Europa: “Trovate la forza nel vostro cuore!”


Bruges, 13 ottobre 2018. «Io sono fiero di essere italiano perché sono europeo». Il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, apre con questo messaggio il suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico al Collegio d’Europa, nella sua sede di Bruges. Introdotta da Angela O’Neil, responsabile del Servizio linguistico, la cerimonia ha visto la calorosa accoglienza del presidente del consiglio amministrativo del Collège, Íñigo Mendez de Vigo, e del preside Jorg Monar, che ha presentato il Patron della Promotion 2018-2019, lo spagnolo Manuel Marin.

«Nel Collegio apprenderete come funzionano gli ingranaggi delle Istituzioni che rappresentano 500 milioni di cittadini; come è stato possibile creare il mercato unico più potente del mondo; come l’euro ha impedito il fallimento dello Stato sociale; come siamo riusciti a raggiungere il primo accordo globale sul clima. Soprattutto imparerete che l’Unione è un progetto di futuro. E che necessita di un’agenda strategica». Il Presidente si rivolge agli studenti prima in francese, poi in inglese, ancora in spagnolo e, infine, nella sua lingua materna. Ma anche gli studenti del corso di italiano di base lo seguono senza le cuffie dell’interpretazione: il suo tono è fermo, il suo linguaggio chiaro e lineare.
«Però non dimenticate la cosa principale: quando diventerete funzionari europei, sarete al servizio dei cittadini».

Le sfide degli anni a venire per l’Unione sono tante:
rendere il progetto più resistente alla minaccia che incombe sulla democrazia;
garantire prosperità e sicurezza avendo ben chiaro che questo significa difendere la nostra cultura e il sistema di valori che condividiamo;
un mercato unico moderno, capace di sfruttare la rivoluzione tecnologica, energetica e digitale che sta trasformando il pianeta;
un bilancio europeo all’altezza delle sfide, che conti su risorse proprie;
una governance economica più trasparente, basata sugli investimenti produttivi e sulla lotta alla disoccupazione, che favorisca la convergenza economica e sociale delle regioni più povere e svantaggiate;
la minaccia del terrorismo, che ci impone di coordinare meglio le forze di sicurezza e le attività d’intelligence;
le responsabilità a livello globale.

Tajani non ha dubbi: «La prima riforma da fare è il ritorno a una politica che abbia il coraggio di decidere e di fare scelte. Il malcontento in Europa cresce perché l’Unione non ha dato ai nostri cittadini le risposte che attendevano. Dobbiamo cambiare e tornare a un’Europa della politica, in cui la burocrazia abbia il suo ruolo naturale di macchina amministrativa che esegue le indicazioni di chi è stato eletto dal popolo».

Non solo: è necessario anche dare al Parlamento europeo il potere di iniziativa legislativa. «Non è più accettabile che gli unici rappresentanti eletti dai cittadini non possano presentare una proposta di legge. Così si rafforza l’impressione, errata, che in Europa poche persone prive di legittimazione democratica decidano per tutti».

«Le elezioni europee di maggio offrono un’opportunità unica per indicare una nuova rotta. Cogliamola!», esorta il Presidente. E ai 468 studenti della Promotion Marin, che lo interrompono più volte con applausi, raccomanda, «da padre di ragazzi della vostra età»:
«Siate coraggiosi!».
«Il coraggio viene non solo dalla testa, dalla conoscenza, ma soprattutto dal cuore. Se ciascuno di noi crede nei valori e nei principi europei, possiamo superare ostacoli che sembrano impossibili. Nessuno, se siete dalla parte del giusto, può farvi recedere».
«Il filo conduttore della nostra Europa è la libertà per la quale hanno dato la vita grandi donne e uomini. Oggi, per fortuna, non siete chiamati a difenderla con la vostra, ma resta un valore da tutelare con impegno e dedizione. Se ognuno di noi crede con fermezza nei valori fondanti dell’Europa permetterà a se stesso e chi gli sta vicino di essere libero».

«Osate!».
«Abbracciate i cambiamenti!».
«Cercate la forza nel vostro cuore!».

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