Parlamento europeo

Statistiche giudiziarie dell’Unione 2015, nuovi record di produttività e di cause promosse


Lussemburgo, 8 agosto 2016. Come indicano le statistiche, l’anno 2015 si è distinto per il ritmo eccezionale dell’attività dell’Istituzione giudiziaria dell’Unione europea. Presso i tre organi giurisdizionali che la compongono, nell’anno trascorso è stato promosso un totale di 1711 cause. Si tratta, nella storia dell’Istituzione, del numero più elevato di cause proposte annualmente. È in particolare la Corte a essere interessata da tale aumento, poiché vi è stata superata per la prima volta la soglia simbolica di 700 cause promosse. Inoltre, con 1755 cause definite nel 2015, la produttività annuale dell’Istituzione si situa a un livello senza precedenti.

L’Istituzione accoglie con favore tale evoluzione, nella quale vede la testimonianza della fiducia accordatale dai giudici nazionali e dai cittadini. In tale contesto, si compiace altresì dell’adozione, da parte delle autorità legislative dell’Unione europea, della riforma della propria struttura giurisdizionale in esito a un processo legislativo iniziato nel 2011. Infatti, tale riforma le permetterà, grazie al raddoppio del numero dei giudici del Tribunale attraverso un processo in tre tappe esteso fino al 2019, di continuare a far fronte all’aumento del contenzioso e di assolvere il proprio compito al servizio dei cittadini europei nel rispetto degli obiettivi di qualità e di efficienza della giustizia. La riforma strutturale è stata accompagnata dall’elaborazione di un nuovo regolamento di procedura per il Tribunale. Entrato in vigore il 1° luglio 2015, rafforzerà la capacità di quest’ultimo di trattare le cause entro un termine ragionevole e nel rispetto delle esigenze del giusto processo.

La Corte di giustizia. Le statistiche giudiziarie della Corte per l’anno 2015 denotano, globalmente, il mantenimento di una produttività e di un’efficienza elevate, ma, soprattutto, una continua tendenza all’aumento del volume del contenzioso.

Le 713 cause promosse nel 2015 segnano un record assoluto nella storia della Corte. La spiegazione di tale cifra eccezionale, in aumento di circa il 15% rispetto al 2014 (622), risiede nell’effetto combinato del significativo aumento del numero di impugnazioni [215 impugnazioni, ossia circa il doppio di quelle del 2014 (111) nonché il numero più alto nella storia della Corte] e del numero molto elevato di domande di pronuncia pregiudiziale presentate alla Corte [436, il secondo più alto dopo quello del 2013 (450)].

Nel 2015 la Corte ha definito 616 cause, un dato che rappresenta una diminuzione globale rispetto al 2014 (719), in parte imputabile al numero meno elevato delle cause promosse nel 2014 (622) e, pertanto, mature per la decisione nell’anno trascorso. Il numero di cause pendenti al 31 dicembre 2015 ammonta a 884, il che riflette un aumento rispetto alla situazione alla fine dell’anno 2014 (787), ma corrisponde esattamente alla situazione al 31 dicembre 2013 e, con uno scarto di due unità, a quella al 31 dicembre 2012 (886).

Per quanto riguarda la durata dei procedimenti nel 2015, i dati statistici sono molto positivi. In tal senso, quanto ai rinvii pregiudiziali, la durata media della loro trattazione è pari a 15,3 mesi, dato molto vicino alla cifra record del 2014 (15 mesi). Quanto ai ricorsi diretti, tale durata è stata, nel 2015, di 17,6 mesi, il che rappresenta una significativa diminuzione rispetto agli anni precedenti (tra 19,7 mesi e 24,3 mesi nel periodo 2011-2014). Quanto alla durata media della trattazione delle impugnazioni, essa si attesta, nel 2015, a 14 mesi, il che costituisce la media più bassa di questi ultimi anni.

Il Tribunale. Il 2015 resterà un anno chiave nella storia del Tribunale. Raccogliendo i frutti delle riforme intraprese da diversi anni e dell’impegno senza riserve del suo personale, l’organo giurisdizionale ha raggiunto a parità di mezzi un livello di produttività eccezionale. I risultati hanno superato le aspettative, in quanto il Tribunale ha definito 987 cause nel 2015, con un aumento di circa il 90% rispetto al 2010 (in cui erano state definite 527 cause), e di oltre il 20% rispetto all’anno trascorso, in cui era già stato comunque raggiunto un risultato storico (con 814 cause definite).

Quanto al numero di cause promosse, si conferma la generale tendenza all’aumento osservata dalla creazione del Tribunale. Nel 2015, sono state promosse 831 cause, con un afflusso di contenzioso prossimo al record registrato nel 2014 (912 cause). La media delle cause annualmente promosse tra il 2013 e il 2015 è dunque superiore del 40% alla stessa media tra il 2008 e il 2010.

Tuttavia, il salto di produttività è stato tale che l’organo giurisdizionale è riuscito a ridurre in misura significativa il numero delle proprie cause pendenti (da 1423 nel 2014 a 1267 nel 2015, con un calo superiore al 10%). Infine, tra gli indicatori essenziali dell’attività del Tribunale occorre altresì sottolineare che perdura la dinamica di notevole riduzione della durata media del giudizio (da 23,4 mesi nel 2014 a 20,6 mesi nel 2015, con una riduzione di più del 10%), avviata dal 2013.

Il Tribunale della funzione pubblica. Le statistiche per l’anno 2015 rivelano che il numero di cause promosse (167) è in lieve aumento rispetto all’anno precedente (157), a fronte di un numero identico di cause definite (152).

Il numero di cause pendenti al 31 dicembre 2015 è pari a 231, contro 216 nel 2014. Occorre tuttavia osservare che in questi ultimi due anni il Tribunale della funzione pubblica si è trovato nella necessità di sospendere l’esame di un gran numero di cause nell’attesa di decisioni del Tribunale dell’Unione europea.

La durata media del procedimento (senza contare eventuali sospensioni) è passata da 12,7 mesi nel 2014 a 12,1 mesi nel 2015 (contro 14,7 mesi nel 2013).

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