La presidenza del Consiglio dell’Ue passa a Malta: le aspettative dei deputati maltesi


Dal primo gennaio, Malta ha preso il posto della Slovacchia per presiedere il Consiglio dell’Unione europea per i prossimi sei mesi. Nel suo ruolo stabilirà l’agenda europea e cercherà compromessi tra gli stati. Sono molte le sfide che attendono il piccolo stato insulare, come la crisi migratoria nel Mediterraneo, le tensioni in politica estera e l’inizio dei negoziati per la Brexit. Abbiamo chiesto ai deputati maltesi un parere sulla prima presidenza Maltese del Consiglio dell’Unione europea.

David Casa (PPE) – La presidenza maltese arriva in un momento cruciale, in cui l’Ue dovrà affrontare una serie di sfide: ci saranno elezioni importanti Francia e Paesi Bassi e il Regno Unito probabilmente inizierà la procedura dell’articolo 50 (recesso volontario e unilaterale di un paese dall’Unione europea) durante la nostra Presidenza. La Brexit è senza dubbio una sfida senza precedenti e la gestione di queste complesse trattative si ripercuoterà sul futuro dell’Ue.
Sicurezza e immigrazione devono rimanere il primo punto dell’agenda europea. Mi auguro e prevedo che verrà riservata una maggiore attenzione alla situazione generale nel Mediterraneo. Tutta la situazione complessiva legata alla sicurezza e alle rotte dell’immigrazione illegale è una sfida molto importante da affrontare con forza.
Non bisogna dimenticarsi di crescita e occupazione, una priorità per tutta l’Europa. Mentre la disoccupazione nell’UE è migliorata negli ultimi tre anni, la disparità nei tassi di disoccupazione tra le varie regioni rimane elevata.

Roberta Metsola (PPE) – La Presidenza Maltese è qualcosa per cui abbiamo lavorato molto duramente e sarà un momento di grande orgoglio per Malta e Gozo.
In qualità di parlamentare europeo, e come cittadino maltese, voglio che la nostra Presidenza raggiunga i migliori risultati possibili sia per l’Europa che per il nostro paese. Nei prossimi mesi, forse più che mai, abbiamo bisogno di avvicinare l’Europa ai cittadini e ribadire con forza perché c’è bisogno dell’Europa e dei suoi valori.
L’Ue ha bisogno di persone che si impegnino per difenderla e spero che la presidenza maltese andrà in questa direzione.

Therese Comodini Cachia (PPE) – La sfida più grande che l’Ue deve affrontare è assicurare il coinvolgimento dei cittadini nelle questioni europee, oltre a rendere il lavoro delle istituzioni più rilevanti per risolvere le difficoltà quotidiane dei cittadini. Lo dico senza sottovalutare le sfide che la Brexit e l’elezione di Trump hanno messo in campo.
Vorrei che la presidenza Maltese giocasse un ruolo in questa situazione, così come vorrei vedere progressi riguardo al mercato unico digitale. Raggiungere un accordo e portare a termine l’iter legislativo assicurerà una base per rendere le opportunità digitali realtà; si tratta di una visione politica necessaria per il futuro dei nostri cittadini.

Alfred Sant (S&D) – La sfida più grande è garantire che si mantenga una comunicazione chiara e onesta tra l’Unione europea e il Regno Unito quando inizieranno le trattative per la Brexit. L’Ue, come il resto del mondo, si trova ad affrontare incertezze senza precedenti. I problemi devono essere gestiti in modo trasparente, completo e attento.
Nonostante le sue esigue dimensioni, Malta si troverà ad affrontare questioni politiche e amministrative complesse legate alla sua realtà. Sono sicuro che questo impegno sarà portato a casa con successo. Considerate tutte queste premesse, vorrei vedere progressi nelle politiche riguardanti immigrazione e Mediterraneo.

Miriam Dalli (S&D) – Le sfide più grandi riguarderanno i recenti sviluppi politici in Europa, tra cui la Brexit e le elezioni in Paesi importanti, che potranno cambiare le dinamiche dell’Unione.
Le priorità durante la nostra presidenza saranno sicuramente legate alla progressione della politica comune riguardo all’immigrazione. Abbiamo bisogno di un sistema di richieste di asilo che garantisca la solidarietà e la delocalizzazione equa. Altre priorità nelle aree in cui sto lavorando riguardano l’economia circolare, le emissioni inquinanti, il roaming telefonico e le connessioni wi-fi, così come una nuova politica europea in materia di gas naturale liquefatto.

Marlene Mizzi (S&D) – La prima presidenza per uno stato piccolo come il nostro è sempre una sfida ma lo è particolarmente in periodi turbolenti come questo. Nei prossimi sei mesi dobbiamo mettere i cittadini europei al centro dell’agenda europea.
L’Unione europea deve ascoltare i cittadini, comprendendo le loro preoccupazioni ma anche le aspirazioni. Durante la presidenza maltese, spero di vedere sviluppi nelle politiche legate all’immigrazione, al mercato unico digitale, alla sicurezza e all’inclusione sociale.

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