Latina racconti sulla bonifica nella Festa dei musei


“Il Museo della Terra pontina collabora con le scuole” è una delle iniziative promosse a Latina, organizzata in occasione della Giornata Internazionale dei musei 2017. Domenica 21 maggio, alle ore 18,00, avrà luogo la presentazione del libro di Mario Tieghi intitolato “Quando la Terra era promessa” (Ego edizioni), che si collegherà alla particolare giornata denominata “Musei e storie controverse. Raccontare l’indicibile nei Musei”. L’iniziativa culturale allestita nella sala conferenze del Museo della Terra Pontina, ha visto l’interessamento della Direttrice del Museo, Manuela Francesconi, nel ruolo di persona appassionata della storia del territorio pontino, e dei collaboratori delle diverse attività..

Il Prof. Giovanni Raponi, noto ricercatore della storia del territorio, introdurrà l’incontro nel nutrito programma della Festa dei Musei.

In particolare, i racconti di Tieghi si caratterizzano per un’attenta ricostruzione delle vicende umane della popolazione trasferitasi nell’Agro Pontino e Romano, dove le storie hanno contribuito a far rileggere in modo appropriato quel complesso periodo degli anni ’30-’40. L’attore Antonio Di Caterino interpreterà alcuni significativi passi raccolti nel libro.

Il ferrarese ‘maestro d’arte’ Lino Callegari all’interno di un’intervista, ha riportato l’attenzione sul fenomeno dell’emigrazione emiliana sul territorio di Pontinia, con il conseguente insediamento dei coloni nei poderi realizzati nel processo di sistemazione agricola e sociale di questo comprensorio. Il prof. Tieghi, originario emiliano residente a Sabaudia, ha motivato le scelte di questo suo terzo scritto sull’opera di bonificazione e sulle ragioni che lo hanno guidato nel dare voce ai personaggi che ai diversi livelli e con differenti ruoli hanno determinato la crescita del modello esistenziale pontino e laziale. Un particolare accenno, considerata la presenza di una corposa rappresentanza, è stato indirizzato alle interviste con i rappresentanti dei nuclei di origine emiliana, veneta e friulana, insediatisi nelle località di Latina-Littoria, di Sabaudia, Pontinia, Aprilia e Pomezia. Si tratta di famiglie giunte dal settentrione, impegnate nelle città di fondazione ad organizzare un livello di vita vicino alla terra d’origine, contrassegnato da abitudini e costumi, trasmesse con convinzione e propagandate con soddisfazione tra la popolazione di questo comprensorio.

Inoltre, sono presenti interviste che affrontano i momenti salienti della presenza italiana nelle terre di Grecia e della Libia nel periodo del corso del secolo.

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