Contributo di Riccardo Borgo, Presidente del Sindacato Italiano Balneari/FIPE/Confcommercio a seguito dell’incontro di Viareggio


“L’incontro di ieri a Viareggio è stato indetto con l’obiettivo di illustrare le ragioni della posizione S.I.B. in particolare sul ddl di delega al Governo per la riforma delle concessioni demaniali e, più in generale, sulla difficile e drammatica vicenda del futuro delle nostre imprese che ormai da troppi anni ci tiene sulla corda.

Al fine di rendere più proficuo il confronto ho evitato di fare una introduzione ma mi sono subito messo a disposizione dei presenti per rispondere ad ogni tipo di domanda che la platea riteneva opportuno farmi.
Fino a quando il dibattito è rimasto sul merito dei problemi l’incontro, pur nelle evidenti differenze, si è svolto in maniera vivace ma costruttiva e ho potuto spiegare, argomentando punto su punto, le ragioni della nostra posizione e strategia.

E’ peraltro stato chiaro sin da subito che a una buona parte degli interlocutori nulla interessava di ascoltare le buone ragioni e le motivazioni fatte da una importante organizzazione come la mia tanto che, era già pronto un documento che, al di là di ogni possibile approfondimento, ribadiva concetti sui quali appunto mi era stato chiesto di dire la mia. In questo caso un vero dialogo fra sordi.
Come spesso succede quando c’è chi la vuole buttare in ‘caciara’, si sposta il confronto dal merito agli slogan e alle semplificazioni non sostenute da nulla che trovano facile consenso in una platea, non solo a Viareggio, esacerbata dalla comprensibile timore di poter perdere l’impresa.

Di fronte al pregiudizio diventa difficile discutere, quando, poi, si insinua che le imprese di qualche dirigente della mia organizzazione, compresa quella del sottoscritto, siano in possesso di elementi di tutela inesistenti e mai dimostrati, così da poter fare a meno di condurre la battaglia con la dovuta determinazione in quanto diversamente protetti, non si fa più confronto sulle idee ma si passa direttamente alla diffamazione e alla mancanza di buona fede.

Rimane la soddisfazione di rimarcare che, alla fine dell’incontro, non pochi tra i presenti mi hanno avvicinato per avere ulteriori dettagli su tematiche specifiche, dichiarare condivisione alla linea del S.I.B. e, cosa che mi ha fatto molto piacere, fiducia sulla mia organizzazione e stima nei miei confronti incoraggiandoci entrambi a portare avanti la linea che avevo cercato di spiegare nella maniera più chiara e completa e che, evidentemente, chi aveva ascoltato senza pregiudizi aveva capito e apprezzato”.

 

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