Final Portrait – L’arte di essere amici di Stanley Tucci con Geoffrey Rush e Armie Hammer. Da giovedì 8 febbraio al cinema.
Sinossi – Parigi. 1964. Alberto Giacometti è colui che decide quando è il momento del lavoro, del bere, del dubbio, della distruzione, del dubbio, dei flirt o di una risata. È un artista affermato che vende le sue opere a prezzi record e nasconde i suoi guadagni nel suo studio. Questo è solo uno degli innumerevoli motivi di discussione con la moglie Annette. L’altro è la sua amante, Caroline, a cui dedica tutta la sua attenzione. Il fratello di Alberto, Diego, anch’egli un artista, conosce fin troppo bene le idiosincrasie di Alberto. Un giorno, Giacometti chiede al critico d’arte americana e biografo James Lord di posare per lui. Ma le loro sedute, che inizialmente sarebbero dovute durare una settimana, vengono spesso interrotte da visite al bar e da lunghi giri in auto, obbligando Lord a rinviare più di una volta il suo volo di ritorno. Al suo quinto film da regista, Stanley Tucci omaggia il famoso pittore e scultore svizzero, mostrando tutti i punti di forza e di debolezza dell’artista, ma anche i suoi dubbi e la sua capacità di distruggere tutto per poi ricominciare.
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