Sabaudia. I fenicotteri rosa fanno visita al Parco Nazionale del Circeo


I fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) sono tornati nel Parco Nazionale del Circeo ed immediatamente hanno destato grande interesse.

Questo magnifico uccello deve gran parte del suo successo alla sua morfologia ed in particolare alla caratteristica colorazione delle ali che varia dal rosso vermiglio al rosa tenue.

L’etimologia latina del nome deriva proprio da questa peculiarità: “phoenix” ossia fenice (interpretato come “purpureo”, dal colore della fenice) e “pteron” cioè ala. L’uccello dalle “ali purpuree” si alimenta prevalentemente di piccoli invertebrati, quali crostacei e larve di Chironomus sp. e Artemia salina ricchi di betacarotene, pigmento che si deposita nelle penne in sviluppo, conferendogli il peculiare colore rosa.

Uno stormo di 12 fenicottero rosa è arrivato in questi giorni sul lago di Caprolace. Il piccolo bacino lacustre, a ridosso e della Duna Litoranea tra Sabaudia e Latina, è uno dei quattro laghi costieri (Lago di Paola, Lago di Caprolace, Lago dei Monaci e Lago di Fogliano) che, assieme alle zone umide circostanti, costituiscono il più importante ecosistema palustre d’Italia, formando un complesso territoriale dichiarato “Zona Umida di Interesse Internazionale” ai sensi della Convenzione di Ramsar (Iran, 1971).

La localizzazione del Parco in un’area geografica coincidente con le principali rotte migratorie, lo trasforma nel rifugio ideale per oltre 260 specie di uccelli acquatici, tra cui i fenicotteri che continuano ad aumentare, soprattutto nel Lago di Caprolace che presenta il maggior indice di biodiversità tra i 4 laghi costieri.

Il turismo naturalistico è un settore in forte espansione, grazie ad un numero sempre maggiore di appassionati e birdwatcher. Nell’ottica di implementare l’ecoturismo, il Parco ha accantonato 15.000 euro nel 2017 che andranno a sommarsi agli ulteriori 35.000 euro assegnati dal Ministero dell’Ambiente per la promozione del birdwatching.

Il Direttore dell’Ente Parco, Paolo Cassola: “Abbiamo previsto la realizzazione di osservatori, capanni e apposite barriere per favorire l’osservazione delle meravigliose specie che sostano e nidificano sui nostri laghi e si partirà proprio da Caprolace. Abbiamo già avviato contatti con i Carabinieri Forestali dell’Unità per la Biodiversità”.

E non finiscono qui le notizie positive, quest’anno dopo molto tempo dall’ultimo avvistamento, è tornato a nidificare anche l’Airone Rosso, indice ulteriore di un miglioramento delle condizioni dell’ecosistema nelle Zone Umide del Parco e di un lavoro che prosegue nella giusta direzione.

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