Via Severiana Convegno sulla dislocazione dell’arteria romana


La dislocazione dell’antica arteria romana è stata al centro dell’interessante incontro che ha riunito al Palazzo Mazzoni di Sabaudia alcuni fra studiosi e ricercatori. Il tema di fondo ha contribuito ad aprire una serie di questioni le cui risultanze dovranno necessariamente approfondirsi nel tempo, così dicasi per gli interrogativi posti da Oliviero Mizzon, esperto chimico dotato di una solida cultura classica e scientifica. D’altronde, sono state queste le motivazioni che hanno stimolato il versatile ricercatore pontino verso l’individuazione dell’esatto tragitto della via romana, che è stata conosciuta come opera dell’imperatore Settimio Severo (193-211 d.C.). Personali perlustrazioni meticolose, approfondimenti sui posti con un esame attento ai cambiamenti delle vie ed altrettanta consultazione dei libri, della cartografia e delle mappe, in sintesi a tutto ciò che poteva fornire un motivo in più di conoscenza e di risposta alle curiosità determinatesi nel lavoro avviato con cura e versatilità.
Il lavoro di Mizzon, sabaudiano doc con salde origini vicentine, ha coinvolto il Comune di Sabaudia e su questo tema, sabato 26 maggio, presso Palazzo Angiolo Mazzoni, si è svolto un incontro sotto il coordinamento della Consigliera Comunale Francesca Avagliano, con la partecipazione dell’archeologa Silvia Dall’Armellina, del geologo Nello Jalongo, del prof. Mario Tieghi e degli studenti della classe 3 A del Liceo Scientifico “G. Cesare” di Sabaudia, coordinata dal prof. Alessandro Zanni, che hanno predisposto uno studio sul tema.
Nella trattazione ai diversi livelli sono state affrontate varie realtà collegate alla ricerca storica e territoriale con l’indicazione di una serie di fonti rivolte a fare chiarezza sul tragitto della via Severiana. Una ricostruzione meticolosa, che ha contribuito a fornire una lettura più aggiornata del percorso della strada romana. Con una serie di riflessioni Mizzon ha evidenziato il probabile passaggio dell’arteria dell’imperator Severo, concentrando l’attenzione sulla viabilità interna come nel caso della florida foresta del Circeo, nel percorso limitrofo alla costa pontina. Una tesi riportata con convinzione, il fatto che I lavori di bonifica abbiano potuto compromettere lo stato del territorio con la probabile distruzione delle prove e in merito il ricercatore ha riferito di “un sentiero che ha resistito nei secoli sempre frequentato da carrettieri, lestraioli, pastori transumanti e fino inizio ottocento da pescatori di S.Felice /Terracina che facevano arrivare il pesce dei laghi sulle mense dei Romani”.
In proposito, sono risultate pertinenti le riflessioni illustrate dagli studiosi intervenuti, che hanno spaziato con appropriate definizioni, nel campo geologico-territoriale ed in quello storico-letterario, all’interno di un argomento di particolare spessore, supportato dalla collaborazione degli Amici di Bella Farnia, l’Associazione presieduta da Rino Garlant, ispiratrice della riunione.
La piena soddisfazione sull’avvenimento ha espresso la Consigliera delegata Avagliano, che ha dichiarato l’intenzione di proseguire e valorizzare tali riunioni rivolte a far conoscere le realtà storiche e culturali di questo ambito. Nel corso degli interventi, tra i vari spunti, si è anche trattato sull’importanza di valorizzazione dei Musei ed in particolare del valore dato dal Museo Civico del Mare e della Costa ‘M.Zei’, in base alla ricchezza dell’Apollo Parnopios e del Faunetto con flauto traverso, le statue ritrovate nella villa di Domiziano, e dell’importanza strategica della stazione di Torre Paola, per la presenza di diverse testimonianze antiche, a cominciare dal porto canale di Nerone e dalla peschiera di Lucullo. Con uno sguardo positivo del passato, è stata riportata l’antica proposta di un parco archeologico, finalizzato al recupero della strada della Severiana, considerata l’esistenza di una necropoli con alcuni sepolcri a latere.
Tanto movimento sotto il profilo degli scambi merci, anche dalla parte mare, che faceva intendere l’importanza di un’arteria fra l’altro non molto distante dalla ‘regina viarum’, la famosa via Appia. Sicuramente è il caso di parlare del passaggio di un periodo importante, che ha contribuito al traffico viario e commerciale in una realtà più interna vicina al mare Tirreno, alla luce di tutte quelle evidenze collegate alla strada Severiana, che univa Roma ed Ostia a Terracina.
Le rispettive riflessioni presentate con l’intento di fare luce sulle vicende collegate alla vita sociale ed economica del periodo imperiale hanno portato ad un’attenta perlustrazione, vivacizzata e stimolata a seguito dell’impegno profuso dal ricercatore pontino, che ha così aperto ad un’indagine più approfondita di un argomento che dal primo approccio ha dimostrato di avere tanta materia da discutere al suo interno.

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