Fiume città ricordo della storia istriana


Per l’anno 2020, Fiume è stata riconosciuta come città europea della cultura, ed oggi, per chi intende approfondire il suo vissuto, l’importante centro della Croazia si presenta con tutto il suo fascino di prestigiosa località marinara del versante Adriatico. Il suo attrezzato porto, che ospita diverse imbarcazioni, presenta un fascino legato alla sua storia, che attrae il visitatore catturato dal suo paesaggio e dalla bellezza della località. Di Fiume colpisce soprattutto il legame che conserva con le sue origini, nel contempo mantenendo tutto il suo fascino originario.

Una forte suggestione caratterizza l’anniversario del centenario che la tocca da vicino  con una storia che coinvolge la regione di confine. In mezzo alle difficoltà di rilievo politico e storico, intervenne il Vate Gabriele D’Annunzio, che si pose al centro degli avvenimenti con la determinazione di annettere questo territorio. Una pagina del tutto particolare, incastonata in un periodo complesso che determinò vive apprensioni sia per la popolazione lì residente che per l’intera nazione trascinata in un clima di tensione politica.

A Latina, con l’intento di approfondire l’argomento, il Museo della Terra pontina, il 10 settembre scorso, ha avviato una serie di incontri sulle vicende storiche che hanno investito l’Istria e quella parte di territorio interessata da tali avvenimenti: il primo incontro ha visto l’inaugurazione della mostra “Italia o morte”( la stessa resterà aperta al pubblico fino al 23 settembre 2019) con gli interventi degli studiosi, Manuela Francesconi, Direttrice del Museo, Benito Pavazza, Presidente ANVGD di Latina e Cesare Bruni, Presidente Associazione G.D’Annunzio. Tra i momenti librari, venerdì 13 settembre, èavvenuta la presentazione del libro “Fiume trincea d’Italia” curato da Pietro Cappellari; per mercoledì 18 settembre, alle ore 17.30, un altro appuntamento con il libro “La verità”, con la partecipazione dell’autore Andrea Scaraglino. Venerdì 20 settembre, alle ore 18.00, in occasione del centenario dell’Associazione Combattenti e Reduci, si svolgerà un convegno, con la partecipazione del Presidente Provinciale dell’Associazione, Simone Di Liginio, e dei soci, Marco Nocella e Massimo Porcelli. Per lunedì 23 settembre, alle ore 17.30, in programma, la conferenza conclusiva imperniata su alcuni avvenimenti come: “La vittoria mutilata, il Biennio Rosso, La marcia su Roma 1918-1922, Il difficile dopoguerra”.

La data del 12 settembre ha rappresentato l’anniversario del centenario dell’occupazione di Fiume da parte di D’Annunzio e dei suoi legionari. Una vicenda storica che era scaturita dalla mancata richiesta da parte del Governo italiano, nel patto di Londra del 1915, costituendo questo l’unico accesso al mare per lo sconfitto Impero Austro-Ungarico. L’Italia di fronte alla conclusione della guerra aveva richiesto anche l’annessione della località adriatica, sebbene persistesse il divieto di Wilson. Fu la conferenza di Versailles a proclamare Fiume come libero stato, posto sotto il controllo della Società delle Nazioni, e con un successivo plebiscito la popolazione della città avrebbe poi stabilito se restare stato libero, se passare all’Italia o rimanere sotto la sovranità della Jugoslavia. A causa della reazione per una vittoria definita dall’opinione pubblica ‘mutilata’, Gabriele D’Annunzio, il 12 settembre 1919, decise di occupare la città alla testa di 2600 legionari, istituendovi la reggenza italiana del Quarnaro. A seguito del trattato di Rapallo, sottoscritto il 12 novembre 1920, i due governi, italiano e jugoslavo, presero gli accordi circa le modalità di costituzione dello Stato libero di Fiume e, in conseguenza dell’intesa adottata, nel dicembre 1920, venne decisa l’espulsione del tenace protagonista D’Annunzio.


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