Balneari. Natale amaro e futuro incerto: il Governo rinvia la soluzione ai problemi

foto di Paolo Mottadelli

Stamane il decreto fiscale va in aula al Senato per l’approvazione definitiva. Ieri sera nella VI Commissione si sono svolte le ultime votazioni.

Nelle nove sanatorie disposte non c’è quella per i pertinenziali. Il fisco fa la pace con tutti tranne che con i pertinenziali con i quali rimane in guerra. C’è l’estensione dell’indennizzo anche per gli investimenti dei ‘signori delle autostrade’, ancorché le loro concessioni siano scadute, ma non viene riconosciuto alcun indennizzo per le imprese balneari nel caso di perdita dell’azienda e, persino, per gli investimenti necessari a seguito delle distruzioni a causa della mareggiate.

Si trova la strada per favorire i petrolieri a cui si da una corsia preferenziale e accelerata per il rimborso del credito di imposte, ma non si uniforma l’IVA per i balneari con le altre aziende turistiche.

“Per la nostra categoria c’è il solito rinvio – dichiara Antonio Capacchione, Presidente Sindacato Italiano Balneari/Confcommercio – nonostante sia evidente a tutti la necessità di almeno una più lunga durata delle concessioni per far ripartire gli investimenti e per rimettere in sesto le aziende distrutte dalla furia distruttiva della natura.

Insomma cambiano i governi e i parlamentari, ma la musica per noi è sempre la stessa: quella funebre per una assurda condanna a morte di un intero settore economico. Non ci stancheremo di portare ai rappresentanti Istituzionali ‘il grido di dolore’ che si leva dalle spiagge italiane dove 30.000 onesti lavoratori e 100.000 addetti diretti (e non capitani d’impresa con i forzieri ricolmi), assicurano con il loro duro lavoro servizi essenziali per una balneazione sicura e di qualità.

Ci auguriamo che, oggi, l’aula del Senato accolga quanto non approvato dalla VI Commissione – conclude Capacchione – e metta in sicurezza la balneazione attrezzata italiana con una lunga durata delle concessioni demaniali vigenti nelle more di ogni approfondimento con l’Europa e tecnico-giuridici”.

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