Progetto “A spasso nel tempo” per aiutare le imprese e i giovani di Terracina


Terracina è certamente tra le mete più ambite per il turismo balneare.

Le strutture ricettive e i locali commerciali della città lavorano, nelle migliori delle ipotesi, 3 o 4 mesi l’anno riuscendo a generare reddito e posti di lavoro solo stagionali.

Per garantire continuità dei flussi turistici è necessario puntare sui visitatori che amano coniugare la loro vacanza con le attività sportive e all’aria aperta (questo tipo di turismo rappresenta circa il 10 % del totale dei flussi turistici) oppure su quelli appassionati del patrimonio artistico-storico-culturale.

L’attività sportiva è collegata anche al nostro benessere, per cui una motivazione ad un viaggio può essere semplicemente la voglia di fare una attività fisica per aumentare il proprio benessere o il desiderio di sperimentare un contatto unico con la natura in tutti gli sport legati all’aria aperta.

L’esperienza turistica può inoltre essere coniugata in modo intelligente all’esperienza della scoperta del territorio e del suo patrimonio storico-ambientale, tangibile e intangibile.

Questo tipo di turismo non è relegato ad una piccola ‘stagione’ e si può praticare gran parte dell’anno, una offerta de-stagionalizzata in grado di completare la proposta balneare di questa città.

Lavorare quindi per diventare un polo attrattivo per un turismo di qualità, fatto di ospiti che amano le colline e la storia. Creare infrastrutture (sentieri, aree attrezzate, ecc) che saranno anche a disposizione delle scuole per attività formative/storiche all’aperto, delle associazioni sportive locali e di tutta la comunità con apprezzabili benefici per i giovani, con nuove opportunità lavorative, e per le imprese dedite al turismo della città.

Valorizzare e promuovere la rete sentieristica collinare della città, la via Francigena, creare il cammino Pontificio/Borbonico per collegare la città con il cammino di San Benedetto, renderebbe Terracina meta di un enorme potenziale di flussi turistici culturali.

Fare rete con il Parco del Circeo e il Parco dei monti Ausoni, partecipare alle fiere di settore, collaborare con le amministrazioni locali delle vicine città per un’offerta turistica valida che generi posti di lavoro e fatturato per tutto l’anno.


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