Convegno giuridico a Pescara, “Le concessioni balneari turistiche dopo la recente evoluzione legislativa e giurisprudenziale”


S.I.B. sul convegno giuridico di Pescara: estremamente positivo anche dal mondo scientifico, sia accademico che giurisprudenziale, avvertita la necessità di superare una lettura superficiale del diritto europeo in ordine alle concessioni demaniali marittime.

Si è tenuto stamane a Pescara un importante convegno giuridico sull’influenza del diritto europeo in materia del demanio marittimo e segnatamente sulla disciplina delle concessioni demaniali marittime.

Hanno partecipato autorevoli esponenti del mondo accademico, della pubblica amministrazione e della giurisprudenza amministrativa. In qualità di relatore è intervenuto anche Antonio Capacchione, in veste non di Presidente nazionale del S.I.B./FIPE- Confcommercio, quanto in quello di avvocato esperto in materia di demanio.

In tale qualità l’avvocato Capacchione ha illustrato le posizioni giuridiche che possono vantare i titolari di concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo proprio in riferimento al diritto europeo: la tutela del legittimo affidamento consacrato dai punti 55 e 56 della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, Promoimpresa del 14 luglio 2016, e la tutela della proprietà aziendale così come assicurata dalla sentenza Laezza del 28 gennaio 2016 della stessa Corte.

Capacchione ha evidenziato, quindi, come proprio il Consiglio di Stato nella sentenza 5157 del 3 settembre 2018 abbia chiarito che non sussiste l’obbligo di gara in presenza dei “motivi imperativi di ordine generale” indicati nel comma 3 dell’articolo 12 della Direttiva Bolkestein.

Da ciò discende la responsabilità degli Enti locali e dei pubblici funzionari per i danni che i concessionari dovessero subire a causa dell’eventuale disapplicazione della legge che ha stabilito la nuova scadenza dei titoli concessori.

Anche tutti gli altri illustri e autorevoli relatori hanno manifestato profonde critiche verso un’applicazione acritica e superficiale della Direttiva Bolkestein, frutto di una stagione culturale e politica storicamente superata segnata dal neoliberalismo.

Dai risultati del convegno è possibile ricavare, pertanto, motivi di ulteriore conferma della giustezza della piattaforma rivendicativa del Sindacato a tutela della balneazione attrezzata italiana e delle 30.00 famiglie che hanno creduto in questo settore investendovi oltre che ai capitali anche la loro stessa vita lavorativa.


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