Latina: Smart working, regolamentazione “in progress”


L’Amministrazione mantiene alta l’attenzione nel recepire la normativa sul lavoro agile
L’Assessora al Personale Maria Paola Briganti ringrazia i dipendenti per il lavoro di squadra

Come previsto dalla delibera di Giunta 46/2020 del 9 marzo scorso, l’Amministrazione verifica settimanalmente l’aderenza della regolamentazione sul “lavoro agile”, introdotto per dipendenti e dirigenti, alle integrazioni normative e interpretative necessarie a meglio dettagliare e precisare la disciplina.

Intervenuta una prima integrazione lo scorso 17 marzo, a seguito del DPCM dell’11 marzo e della Direttiva 2/2020 del Ministero Pubblica Amministrazione, la Giunta è tornata a pronunciarsi il 24 marzo a seguito del D.L. 18/2020 e del DPCM del 22 marzo.

Oltre ad aver meglio individuate le attività dell’Ente strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza e/o indifferibili, nonché gli uffici che trasversalmente supportano il funzionamento dell’intera Amministrazione per consentire la gestione dell’emergenza e l’assolvimento dei compiti istituzionali indifferibili, viene prevista la disciplina da applicarsi ai lavoratori addetti alle diverse attività, prevedendo che quelli addetti ad attività non strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza svolgano le prestazioni lavorative in modalità agile.

Tuttavia i dirigenti, con specifica motivazione, possono prevedere la presenza del personale negli uffici limitatamente ad assicurare esclusivamente le attività indifferibili – individuate con specifico provvedimento dirigenziale – e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro.

Per i lavoratori addetti ad attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, che sono già individuate come indifferibili dalla Giunta, le prestazioni lavorative si svolgono ordinariamente in lavoro agile. Anche in questo caso saranno i dirigenti ad organizzare il lavoro in modalità agile e limiteranno la presenza del personale negli uffici per assicurare lo svolgimento delle attività che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro in ragione della gestione dell’emergenza.

Al dirigente, figura apicale dell’organizzazione dell’Ente, viene quindi affidato il compito di valutare i casi di necessaria presenza in servizio del personale, di organizzarne la presenza valutando la quantità e modalità della prestazione lavorativa, anche adottando forme di alternanza/rotazione dei dipendenti al fine di garantire un contingente minimo di personale a presidio di ciascun ufficio e collocando le restanti unità in smartworking, così da evitare la compresenza di più unità di personale nella medesima stanza nell’orario di servizio.

Infine, nell’ambito di ciascun Servizio, qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, i dirigenti, nell’ambito delle loro funzioni di datori di lavoro, utilizzeranno lo strumento delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva. Esperite tali possibilità, i dirigenti potranno motivatamente esentare il personale dipendente dal servizio utilizzando la previsione residualmente prevista all’art. 87, III comma del D.L. 18/2020.

La materia troverà a breve ulteriori opportunità di intervento per dirimere aspetti non ancora emersi nell’applicazione pratica ovvero oggetto di interpretazione non univoca.


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