10 cose che l’UE sta facendo per affrontare l’emergenza Coronavirus


L’UE promuove la ricerca per trovare un vaccino contro COVID-19 e fornisce attrezzature mediche ai paesi membri ©Chinnapong/AdobeStock
Scopri che cosa stanno facendo le istituzioni europee per mitigare l’impatto della pandemia, proteggere le persone e l’economia e promuovere la solidarietà

Le istituzioni europee sono al lavoro per contrastare la diffusione del coronavirus e sostenere i paesi europei che hanno bisogno di attrezzature mediche. L’Unione europea sta anche lavorando a più lungo termine, per mitigare gli effetti sociali e economici della crisi. Ecco 10 cose che l’UE sta facendo per l’emergenza di COVID-19.

  1. Rallentare la diffusione del virus

Per aiutare a contenere la trasmissione del virus in Europa e oltre, l’UE ha chiuso i confini esterni europei ai viaggi non essenziali, assicurando però i trasporti di beni all’interno dell’Unione attraverso i corridoi verdi. Sono poi previste ulteriori risorse per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che fornisce analisi rapide del rischio e aggiornamenti epidemiologici sulla pandemia.

  1. Fornire attrezzature mediche

I paesi dell’UE hanno rapido accesso alla prima riserva di materiale medico, tra cui ventilatori e mascherine, creata nell’ambito del programma RescEU, che fa parte del meccanismo di protezione civile dell’UE. Inoltre l’Unione ha istituito una gara d’appalto internazionale che consente agli stati membri di fare acquisti collettivi di attrezzature e medicinali.

  1. Promuovere la ricerca

Il programma di ricerca dell’UE Orizzonte 2020 sta finanziando 18 progetti e 140 squadre di ricerca in Europa per aiutare a trovare rapidamente un vaccino contro COVID-19. L’obiettivo è migliorare diagnosi, prontezza della risposta, gestione clinica e trattamento.

  1. Assicurare la ripresa dell’UE

Per sostenere la ripresa dell’UE dall’impatto economico e sociale della pandemia, la Commissione europea presenterà una nuova proposta per il bilancio a lungo termine per il periodo 2021-2027, che includerà un pacchetto di incentivi. La decisione finale sulla proposta spetterà poi al Parlamento europeo.

  1. Il rimpatrio dei cittadini europei

Grazie al meccanismo di protezione civile dell’UE, più di 10mila cittadini europei bloccati in altri paesi del mondo sono stati riportati a casa.

  1. La solidarietà europea

Il Parlamento europeo ha appoggiato le nuove regole che consentono agli stati membri di richiedere assistenza finanziaria al Fondo di solidarietà dell’UE per le crisi di salute pubblica. Grazie all’estensione del campo d’applicazione del Fondo, quest’anno i paesi europei avranno a disposizione fino a 800 milioni di euro per la lotta al coronavirus.

  1. Sostenere l’economia

La Banca centrale europea sta stanziando 750 miliardi di euro per ridurre il debito pubblico durante la crisi, 120 miliardi per il quantitative easing e 20 miliardi per gli acquisti del debito. Inoltre gli eurodeputati hanno votato per mettere a disposizione dei paesi dell’UE 37 miliardi dai fondi strutturali per contrastare il coronavirus e sostenere la sanità, le imprese e i lavoratori.

  1. Proteggere i posti di lavoro

Per garantire i posti di lavoro nelle aziende e imprese ferme a causa della crisi, la Commissione europea ha proposto un nuovo strumento per il lavoro ridotto con il sostegno dello stato (SURE), cioè uno strumento per finanziare la cassa integrazione in Italia e sistemi analoghi in altri stati membri.

  1. Garantire la connessione internet

Con milioni di persone costrette a restare a casa, l’UE ha chiesto a Netflix, Facebook e YouTube di ridurre la qualità dello streaming per evitare di sovraccaricare il web e consentire a tutti di usare internet per lavoro o per piacere.

  1. Proteggere l’ambiente e le compagnie aeree

Il Parlamento ha approvato la proposta della Commissione europea per fermare temporaneamente i voli ‘fantasma’. Le regole dell’UE obbligavano le compagnie aeree a fare uso dei propri slot per il decollo e l’atterraggio per poterli usare nella stagione successiva. Revocando questa norma, l’UE ha messo fine alle emissioni causate dagli aerei vuoti e ha aiutato le compagnie aeree ad adeguarsi al calo della domanda.


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