Fiducia nell’autoria’ sanitaria e certezza sul futuro del nostro lavoro in vista della prossima stagione estiva


In questi giorni si moltiplicano riflessioni sulle modalità di esercizio delle attività balneari in presenza dell’epidemia virale ancora in corso. Alcune di queste sono utili, interessanti e logiche mentre altre del tutto fantasiose e irrealistiche.

“Riteniamo che, al momento, non solo sia prematuro ma impossibile fare previsioni – afferma Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio – tutto dipenderà dall’evoluzione dell’epidemia, mentre il momento dell’apertura e le possibili modalità di esercizio dell’attività dalle Autorità sanitarie pubbliche prima ancora che da quelle amministrative”.

Nel contempo, temiamo che eventuali misure restrittive (come il garantire, da parte dei gestori, che non avvenga alcun contatto fra la clientela) possano impedire, di fatto, l’esercizio dell’attività medesima anche per le conseguenti responsabilità penali, civili ed amministrative.

Siamo in attesa, pertanto, come è ovvio che sia, delle determinazioni delle Autorità sanitarie (davvero incoraggianti alcune recentissime dichiarazioni), ma anche profondamente convinti del ruolo e della funzione pubblicistica della balneazione attrezzata italiana che è sorta proprio per la salute e la sicurezza collettiva.

In questo momento storico è utile ricordare a tutti che la spiaggia e il mare costituiscono, da sempre, luoghi di salubrità fisica e psichica: pensiamo solo all’origine della balneazione attrezzata italiana nei primi decenni dell’800 collegata proprio al contrasto delle malattie dell’apparato respiratorio.

Non c’è alcuna artificiosa contrapposizione fra coloro che intendono aprire, non aprire o aprire più tardi. Sarebbe una rappresentazione tanto falsa quanto strumentale foriera solo di una deleteria e dannosa divisione proprio quando abbiamo bisogno di tutta la nostra forza e unità.

“Gli imprenditori balneari, tutti, – conclude Capacchione – non vedono l’ora di ritornare non solo a lavorare ma soprattutto a dare il loro prezioso e determinante contributo per la rinascita non solo economica ma anche morale del Paese”.

Siamo fiduciosi che questo possa avvenire al più presto.


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