‘Punta Palazzo’ :il collegamento con le emergenze archeologiche e la Villa di Domiziano


Sulla strada che conduce alla città di San Felice Circeo, all’interno della riserva demaniale del Parco Nazionale, prolifera una selva spontanea e rigogliosa dal sapore antico. Da un esame più attento si scopre che i viali in terra sabbiosa si trovano all’interno di una foresta molto originale, che si caratterizza per la ricchezza della vegetazione e a proposito dell’antichità dei luoghi e ambienti. Si tratta di un’area di pregio particolarmente protetta, distribuita tra le pendenze del monte Circeo e la pianura di Sabaudia.
La località, dislocata sulle rive del bacino di Paola, che si staglia sul lago omonimo, sin dall’antichità era conosciuta con il singolare toponimo di ‘Punta Palazzo’, e riprendeva il termine latino ‘Palatium’ (palatia regis = reggia celeste), secondo l’interpretazione data dallo scrittore latino Ovidio.
Peter Gercke, il dinamico Direttore del Museo Wilhelmshoe di Kassel, nell’anno 1981, ci aveva segnalato la monumentale area archeologica interpretandola in questa maniera. Il ricercatore tedesco, aderendo ad uno scambio culturale, ci aveva invitato a visitare lo splendente Museo, situato nella Germania centrale. Lo studioso raccontava di quell’esteso complesso, come una residenza di particolare valore storico ambientale. In questo ameno sito, ubicato sulle sponde del lago di Paola, Domiziano (81-96 d.C.), imperatore della dinastia flavia, aveva fatto costruire una ricercata residenza, estesa per circa 40 ettari, in stretto collegamento con il mare Tirreno.
Il termine ‘Palazzo’ andava così a collegarsi ai resti di una prestigiosa villa romana, e proprio tali caratteristiche l’aveano contraddistinta, trasferendola così favorevolmente nella memoria dei tempi.
D’altronde, secondo lo stesso studioso, era stato difficile per diverso tempo individuare l’esatta titolarità del complesso archeologico ubicato sulla sponda meridionale del bacino di Paola. Le scoperte erano andate avanti negli anni, a cominciare dai primi del 1700 per proseguire fino al 15 aprile 1934, la data dell’inaugurazione della città di Sabaudia, e proseguire in tempi più recenti, anche alla luce delle significative testimonianze archeologiche qui rinvenute. L’argomento di ricerca infatti aveva attirato tanti ricercatori, che avevano sviluppato un più che interessante approfondimento, a proposito della scoperta del plesso della Casarina ed il rinvenimento di alcuni resti monumentali, a seguito della presenza dei Colombari, compreso il porto canale di Torre Paola.
Le diverse campagne di scavi avevano prodotto un’analisi più circostanziata della situazione archeologica, con una serie di scoperte sul piano storico-culturale, a cominciare dalla rivelazione della copia marmorea dell’Apollon Parnopios, alto mt 1.99, conosciuto come pregevole opera dello scultore Fidia. Da questi elementi messi in evidenza è facile dedurre il particolare interesse che ha investito l’intera zona distribuita tra Torre Paola e l’esteso agro adiacente alla cosiddetta Punta Palazzo. Nella superficie dei terreni sotterranei, una serie di capienti cisterne sono state posizionate tramite un meticoloso collegamento tra di loro, anche a dimostrazione dell’abbondanza acquifera qui presente. Di rilievo, come valore salutativo il singolare sito noto come Peschiera di Lucullo, ricordato come centro di raccolta di una preziosa acqua oligominerale, che in abbondanza sgorgava dalle fonti.
Dirigendosi verso la parte alta del Circeo, un altro importante tratto è testimoniato dalla presenza della Fossa Augusta, che valorizza la versatile natura di questa parte di territorio limitrofa all’insediamento del Circeo. Si può parlare a proposito delle testimonianze storico-artistiche, che qui si riconoscono, ed in questa direzione vengono alla luce vicende storiche molto importanti.
Tutto ciò rinvia alla scelta di aspirare nel suo insieme ad uno studio più documentato che merita di essere svolto, in quanto la materia è ricca e profonda e per questa ragione gli storici tocca sono investiti della responsabilità di approfondire la valorizzazione di un territorio così unico e di prestigio! Basta solo citare l’esteso mare Tirreno e tutti gli episodi che hanno contraddistinto la storia e le avventure di questi luoghi!

Mario Tieghi


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