ciavardini tiziana

Sabaudia. Tiziana Cavardini ci racconta la verità sul velo islamico


Giovedì 20 alle 18.30 alla rassegna Incontri a Borgolago ospite l’autrice di ‘Hijab, il velo della libertà’, dibattito mai sopito sulla facoltà delle donne islamiche di indossarlo

Quando la notizia si è diffusa ci fu un sospiro di sollievo, poi l’immagine di lei sorridente mentre usciva dall’aereo velata di verde ed ecco che l’Italia si è divisa. Chi non ricorda le reazioni alla vista di Silvia Romano, la giovane volontaria italiana rapita in Kenya tenuta prigioniera per 18 mesi da un gruppo di jihadisti somali?

Ecco, perché il velo in Occidente fa paura? Prova a dare delle risposte ‘Hijab, il velo della libertà’ (Castelvecchi) scritto a quattro mani da Giorgia Butera (presidente di Mete Onlus, della Comunità Internazionale Sono bambina, non una sposa e dell’Osservatorio Internazionale Diritti Umani e Ricerca) e Tiziana Ciavardini (antropologa culturale, scrittrice e ricercatrice alll’Università Cinese di Hong Kong), con prefazione della senatrice Emma Bonino.

Il quarto appuntamento per la rassegna letteraria ‘Incontri a Borgolago’, giovedì 20 alle 18.30 sempre presso il Borgo dei Pescatori nella proprietà Scalfati in via Casali di Paola, 6 a Sabaudia è la presentazione di questo saggio agile e snello, moderato da Gian Luca Campagna, giornalista e scrittore, nonché organizzatore della rassegna, con l’aiuto di Annalisa Muzio, avvocato e presidente dell’associazione Minerva, e Giorgio Bastonini, scrittore.

Perché ci sono donne, nel mondo islamico, che indossano il velo con orgoglio? Perché altre lo ritengono una prigione? Questo libro stigmatizza ogni pregiudizio culturale che vede nella donna con indosso l’hijab una donna sottomessa. Molte musulmane velate, infatti, sono donne emancipate e con un’alta considerazione di se stesse. Icone del softpower. Mentre invitano alla libera scelta, le autrici portano avanti anche la battaglia delle donne iraniane e di tutte quelle che lottano contro i soprusi e il velo come imposizione. Attraverso il racconto personale e le esperienze in prima persona di alcune donne islamiche e non, favorevoli o contrarie al velo, questo libro contribuisce alla conoscenza variegata del mondo musulmano, delle sue culture e delle sue tradizioni.

Dibattito alimentato da polemiche, ignoranza e opinioni del tutto personale negli ultimi anni, verrà affrontato da chi, come Tiziana Ciavardini è vissuta per anni in Islam, guardando con occhio vigile e obiettivo quello che le accadeva attorno. “Fortunatamente oggi sono pochi i Paesi in cui il velo integrale è obbligatorio come in Yemen e in Afghanistan – scrive nella prefazione Emma Bonino, già Ministro degli Affari Esteri – Personalmente sono totalmente contraria a qualunque tipo di velo integrale perché tutti devono essere riconoscibili nei luoghi pubblici, ma come noto ci sono diversi tipi di velo. In Afghanistan dove ho vissuto per circa sei mesi, portavo sempre una specie di foulard con le stelline dell’Europa a viso scoperto e questo mi ha fatto spesso pensare alle tradizioni della nostra Italia; mi tornava il ricordo di mia nonna che non usciva mai di casa senza guanti e cappello. Sbagliamo se pensiamo che questi regimi non tengano conto di quello che avviene a livello internazionale; molti di loro, come l’Iran, pongono molta attenzione alle pressioni internazionali relative alla difesa dei Diritti Umani. Per questo – esorta – è molto importante continuare a lottare e suggerire a questi Paesi la strada giusta accompagnandoli verso maggiori aperture in processo di cambiamento a favore della libertà della donna e di tutti gli esseri in generale”.

L’evento è organizzato dalla Proprietà Scalfati e dall’agenzia Omicron, gode del patrocinio della Provincia di Latina e del Consiglio regionale del Lazio.

Il fine de Incontri a Borgolago resta quello di “una rassegna che non ha come fine quello della sola evasione ma anche di creare riflessioni. Gli incontri che abbiamo messo in calendario sono stati creati ad arte per animare dibattito e riflessione, abbiamo volutamente evitato incontri con l’autore autoreferenziale, in modo da coinvolgere sin dalle prime battute il pubblico, assoluto protagonista insieme ai relatori di incontri dove è il tema il vero e reale protagonista. Il nostro obiettivo resta quello di creare proprio qui sul lago di Paola a Sabaudia un think tank per un momento continuo di confronto, spunto e riflessione, trampolino per idee e progetti futuri che aiuti il nostro territorio a crescere e a incastonarsi con i grandi eventi nazionali e internazionali”, spiegano gli organizzatori Anna Scalfati e Gian Luca Campagna.

Gli altri incontri in programma

27 agosto ‘Conservare la natura’ di Francesco Giubilei

3 settembre ‘ Quel lago chiamato Paola’ di Giulio Scalfati


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