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Europa verde Terracina contraria alla decisione del Comune


La Giunta comunale di Terracina ha deciso con quattro delibere la 13,14, 16 e 17 del 29 gennaio 2021 di affidare a terzi per le stagioni balneari 2021, 2022, 2023, 2024 e 2025 (attesa l’estensione della validità del titolo demaniale fino al 31/12/2033), la gestione dell’arenile comunale di cui alle concessioni demaniali marittime individuate con sigla TE-125 (Viale Circe, altezza Piazzale A. Moro – già Piazzale Lido), TE-072 (località Viale Circe, altezza via del Piegarello), TE-078 (località Viale Circe, altezza via Sicilia), TE-085 (località Viale Circe, altezza via Campania).

L’Amministrazione così motiva la decisione:

1) “ritenendo NON in linea ai principi di efficienza ed efficacia la gestione diretta delle stesse, tenuto conto dell’esborso finanziario connesso sia alle esigenze organizzative ed operative, sia all’individuazione ed alla gestione del personale necessario avente particolari qualifiche professionali, che richiedono, fra l’altro una continuativa attività formativa ed addestrativa;”

2) “che a seguito dell’avvenuto affidamento a terzi, per le precorse stagioni balneari, della
gestione dei succitati 4 (quattro) tratti di arenile demaniale marittimo, l’Amministrazione comunale, oltre a ricavare un utile dalle stesse, al netto delle spese dovute per il canone
demaniale e l’imposta regionale, ha garantito alla collettività in ambito demaniale una
maggior efficienza del servizio pubblico offerto”

Al di là della posizione singolare in cui si trova il Comune di Terracina di essere al contempo il concessionario titolare di 4 concessioni ed il concedente relativamente al rilascio delle concessioni demaniali marittime del Comune, posizione la cui legittimità è tutta da verificare, riteniamo che, sia la decisione di prorogare tutte le concessioni al 2033 che quella di affidare a privati per 5 anni la gestione delle concessioni demaniali in capo al Comune, in una situazione di incertezza totale quale quelle presente che non vede nessuna chiarezza sulle concessioni demaniali ingarbugliate tra recepimento della Direttiva Bolkestein, diffide dell’Antitrust, procedura d’infrazione europea che il Governo dovrà riscontare entro il 3 febbraio, Decreto Rilancio, note esplicative del Mise, sentenze del TAR, del Consiglio di Stato e della Cassazione, avrebbero sicuramente richiesto una maggior cautela da parte dell’Ente comunale. Così come la presunta efficacia ed efficienza dell’affidamento a terzi nonché la maggior efficienza del servizio pubblico offerto dal privato, sono valutazioni del tutto opinabili, dal momento che:

  • L’efficienza e l’efficacia di gestione, tutte da provare, si reggono sulle spalle del povero cittadino costretto ad acquistare a prezzi di mercato servizi che il Comune potrebbe invece offrirgli a prezzi calmierati con una gestione pubblica delle concessioni;
  • Il Comune di Terracina incasserà per questo affidamento delle 4 concessioni per 5 anni circa 957.000€ (stima) a fronte di canoni annuali di concessione che variano da 4,86€ a metro quadro (ex Lido) a 11,43€ a metro quadro (Piegarello), diciamo canoni tutt’altro che esosi;
  • Le delibere non si esprimono in merito a quelli che possono o saranno i possibili usi delle somme introitate dall’Amministrazione a fronte di questo affidamento a terzi, ma come intende il Comune impiegare queste somme, per quali beni e servizi ad uso della Comunità?
  • Si legge inoltre nelle delibere che l’Amministrazione ha ritenuto di doversi provvedere, in ragione della non disponibilità di idonee attrezzature balneari (quali ombrelloni, sedie a sdraio, lettini), non- ché di idonee risorse (personale). Anche questo è del tutto opinabile visto che presumiamo che esistano materiali ed attrezzature a marcire da anni in qualche deposito comunale avendo il Comune gestito in passato in proprio quegli arenili; quindi le attrezzature c’erano ma sono state lasciate deperire.
  • Infine pensiamo che quei pezzi di arenile cosi’ pregiato siano assolutamente fondamentali per poter correttamente ristabilire da parte del Comune di Terracina il rispetto del 50% della costa sabbiosa destinata alla libera fruizione nonché il rispetto degli ambiti omogenei per la quota di spiagge in libera fruizione, così come stabilito dal Regolamento regionale 12 Agosto 2016 n. 19. Infatti dalla “RELAZIONE STATO DI ATTUAZIONE DEL REGOLAMENTO REGIONALE 19/2016 AI SENSI DELL’ART.20 COMMA 2 DEL REGOLAMENTO MEDESIMO”, relazione del 5.6.2018, emerge il non rispetto di tali requisiti da parte del Comune di Terracina con invito da parte della Regione ad individuare criteri che ripristinino gli stessi in occasione dell’adeguamento del proprio Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA). Piano che come sappiamo è fermo al 2003 con l’aggiornamento successivo del 2012 che non ha mai superato la VAS (Valutazione Ambientale Strategica).

“Diciamo che, come al solito, si cerca di far passare nascondendosi dietro criteri di efficienza e di efficacia economica una scelta a favore del privato presentandola come ineluttabile e priva di valide alternative, dando per scontate un sacco di cose che scontate non lo sono affatto. Diciamo come stanno le cose piuttosto, e cioè che sia la scelta di prorogare, stante l’attuale situazione di caos legislativo e giudiziario in materia, al 2033 tutte le concessioni demaniali marittime che la scelta di affidare per 5 anni a imprenditori privati le 4 pregiate concessioni comunali, sono scelte meramente politiche, non ispirate a cautela e buon senso. Infatti, il Comune non è una società privata che deve perseguire necessariamente un utile e quindi non deve operare delle scelte dettate da meri criteri di efficienza e di efficacia economica, allora, prima di affidarsi ad una gestione privata dovrebbe dimostrare che una gestione pubblica è meno vantaggiosa in base a criteri non solo economici ma anche sociali ed ambientali e di buona ed oculata gestione di beni e servizi. Il criterio di scelta di una Amministrazione non è solo quello economico ma quello della Sostenibilità. Il Comune di Terracina lo ha messo nel suo Statuto questo concetto, ma sembra essere morto là, visto che non viene declinato in nessun atto pubblico di questa Amministrazione. In questo caso quindi, dove è la dimostrazione che la scelta che si è operata, cioè l’affidamento a privati, è più sostenibile di una gestione pubblica del bene? Non c’è…Poi sulla affermata maggiore efficienza del servizio offerto dal privato ai cittadini (non al pubblico come riportato nelle delibere…) francamente lascerei scegliere i cittadini se preferiscono ricevere un servizio pubblico a prezzi calmierati o preferiscono andare a rimpinguare le tasche di qualche imprenditore privato a cui vengono affidati a canoni vantaggiosi le nostre spiagge. Una Amministrazione moderna deve essere capace di trovare soluzioni sostenibili ed adeguate per soddisfare le esigenze della collettività. Non è più accettabile una gestione Amministrativa disimpegnata, capace solo di fungere da intermediario verso i privati di servizi, impianti (come quello di cremazione), concessioni demaniali, e tanto altro, con scelte facili, comode e utili solo per pochi investitori, speriamo almeno solo locali, ma sicuramente non per i cittadini di Terracina, che, e non bisogna mai dimenticarlo, sono e restano i veri proprietari dell’arenile. Cittadini che hanno pieno diritto a spiagge libere di facile accesso, con servizi, a prezzi calmierati e in tratti pregiati e non residuali e scomodi del demanio marittimo.” dichiara Gabriele Subiaco, Co-portavoce di Europa Verde Terracina.


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