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Sabaudia 88 anni e non li dimostra!


Sabaudia il 15 aprile ha compiuto i suoi primi 88 anni di vita, l’ultimo dei quali acquisito due anni fa con la denominazione di “Città”. E’ questo un centro che al suo attivo conserva una storia variegata e completa di diverse sfaccettature, che l’hanno promossa in vari ambiti, da quello storico-architettonico a quello naturalistico-ambientale. D’altronde, è facile comprendere come le maggiori scelte siano state indirizzate alla invenzione e scoperta di un ‘locus amoenus’ di significativo valore.

Nel novero delle bellezze, l’individuazione di un originale impianto urbanistico-architettonico, realizzato su indicazione di un gruppo di giovani talentuosi tecnici, composto da Gino Cancellotti, Eugenio Montuori, Alfredo Scalpelli, coordinati da Luigi Piccinato. Considerato il prestigioso incarico portato a temine, i quattro progettisti assegnatari del progetto, furono ricevuti a Roma Palazzo Venezia, dal Capo del Governo Mussolini. Accanto a questi, per la conclusione del progetto definitivo, intervennero gli architetti, Angelo Vicario, per la realizzazione dell’Ospedale O.N.M.I. (Opera Nazionale Maternità Infanzia) e per l’Azienda agraria di Angiolo Mazzoni e per il complesso delle Poste e Telecomunicazioni, Oriolo Frezzotti, per lo stadio sportivo, la scuola dell’O.N.B. (oggi Centro Forestale), e l’avveniristico fungo del serbatoio idrico. I tre laghi costieri di Caprolace e di Monaci, compreso l’ampio bacino di Paola, integrati nel comprensorio cittadino ed extra urbano, ebbero un ruolo significativo, anche in considerazione della delimitazione della città. Una scelta di grande rilievo fu questa che valorizzò la località costiera incastonata all’interno dei confini del Parco Nazionale del Circeo, considerati come elementi base attorno ai quali si dovesse impostare la progettazione della seconda città dell’Agro Pontino.

Sabaudia città archeologica, è questo il contesto nel quale spesso è stata identificata la località tirrenica sostenuta da una realtà di elevata cultura, grazie soprattutto alla presenza di tracce antiche, considerate le rappresentanze di popoli che vi soggiornarono, dai Latini agli Italici. I collegamenti viari si attuarono nell’ambito del tragitto sul litorale e tra le opere realizzate si caratterizzò il tracciato della via Severiana.

Nel corso degli anni si sono registrate attente analisi da parte di testimoni del mondo della cultura soprattutto in merito alla realizzazione e destinazione di Sabaudia, che dal lato principale è risultato un centro ritenuto così moderno alla luce del suo stile architettonico e edilizio e del suo inserimento in un contesto così aperto e variegato.

A tale proposito è stata elogiata la progettazione urbana disseminata su 20 km di dune dorate, che nel tempo è stata valorizzata da noti scrittori, come Alberto Moravia, Dacia Maraini, Mario Luzi, e da noti giornalisti, come Tarquinio Maiorino, Giovanni Russo, Igor Man, Alfredo Cattabiani. Nell’urbe più che ottuagenaria, sembra quasi irreale che un centro così originale possa conservare delle testimonianze distribuite su un arco temporale di più di 2 mila anni. Tra i resti monumentali, si valorizza la fonte oligominerale di Lucullo, gli insediamenti medievali di Torre Paola e della Casarina, ed una serie di testimonianze artistiche, che amalgamano il passato con il presente. Il mondo mitologico e quello romano si intersecano al punto di rendere degne di fascino le vicende che riconducono ai racconti della mitica Circe e soprattutto alle storiche tracce rinvenute sul litorale, facendo emergere una cronistoria collegata agli avvenimenti verificatesi nell’intero comprensorio. Diverse risultano le testimonianze storico-archeologiche distribuite sul litorale costiero, e tra queste, l’imponente villa dell’imperatore Domiziano (81-96 d.C.), il porto canale neroniano, le terme, la località di Torre Paola, una serie di elementi che contribuiscono a dare forma all’antico periodo romano e medievale. Inoltre, all’interno degli atti della fondazione della città pontina, il Podestà Valentino Orsolini Cencelli si collegò all’illustre passato rifacendosi ad alcune testimonianze culturali, i cui ritrovamenti erano avvenuti durante gli scavi degli anni ‘30. In tempi più vicini, Enrico Ortese, Direttore del Parco del Circeo, con il paletnologo Marcello Zei ed i responsabili della Riserva naturale, esaltarono le vicende di questo territorio con la catalogazione di oltre 90 siti archeologici dal riconosciuto valore culturale[Silvia An1] . Dietro la promozione dell’Assessorato Comunale alla Cultura, attorno agli anni ’80, per dare più concretezza al significato culturale di questo territorio, vennero inaugurate le strutture museali, il Museo Civico del Mare e della Costa e il Museo “Emilio Greco”.

Tra i moderni monumenti, un’adeguata importanza rivestì il mosaico di Ferruccio Ferrazzi, collocato sul portone d’ingresso della Chiesa S.S. Annunziata, che univa soggetti di valenza religiosa a protagonisti degli avvenimenti dell’epoca. Il paesaggio agreste e marino valorizzato sul piano ambientale venne presentato alla stregua di una natura idilliaca, ma il giudizio storico non travalicò la messa in opera di alcune figure esemplificative dei fatti storico politici del tempo.

Sul piano edilizio e costruttivo, l’inaugurazione di Sabaudia destò un sensibile clamore, tenuto conto dei tempi di chiusura del centro storico, un’opera pubblica, realizzata in solo 180 giorni effettivi, di fronte ai 253 inizialmente preventivati. Un record assoluto!

Nella giornata del 15 aprile 1934, i Reali di Casa Savoia, Maria Josè del Belgio e Umberto di Savoia, prima inaugurarono la Sede Municipale, poi si recarono nell’edificio di Mazzoni per la sua apertura ufficiale.

Sul piano dell’immigrazione interna verso le terre da poco bonificate, si avvicendarono le popolazioni, originarie del Veneto, Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia e Romagna. Le stesse impararono a interagire con quelle genti stabilitesi in questo territorio, specialmente a proposito degli allevatori e agricoltori originari dal Comune di Bassiano, che si insediarono nel comprensorio di Borgo San Donato, dove venne inaugurata una stazione di passaggio. Altra frazione di rilievo divenne Borgo Vodice, località situata a circa 10 km da Sabaudia, ai confini del Parco Nazionale del Circeo.  Avvalendosi della vicinanza del Comune di San Felice Circeo, anche le borgate di Molella e di Mezzomonte si dettero un proprio assetto con la creazione di alcuni servizi essenziali per la popolazione lì residente. In questo caso, a livello toponomastica, Borgo Costanzo Ciano per pochi anni fu il nome che venne assegnato a questa frazione confinante con il Circeo. Tra i protagonisti della bonifica spiccavano i residenti della Ciociaria, che soliti soggiornare in queste zone, soprattutto nei mesi in cui si cercava di sopravvivere lontani dalla malaria e dall’ assalto delle zanzare anofele.

Tra le celebrazioni più recenti, ritorna alla memoria l’Anniversario del Cinquantenario di Sabaudia con la partecipazione di diversi personaggi, che dettero lustro ai Festeggiamenti svoltisi nell’anno 1984. Tra i personaggi, che si dettero il cambio sulla piazza principale, intervenne anche il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che nella circostanza inaugurò il Museo dedicato allo scultore Emilio Greco. Diverse manifestazioni richiamarono nel centro pontino altri illustri personaggi, tra i quali, l’On. Giulio Andreotti, con il Duca Amedeo d’Aosta ed Enrico d’Assia, nobili di casa Savoia.

Nella ricorrenza del 50°, a Sabaudia, il 15 aprile 1984, a cura del Comune, una svettante mongolfiera venne ancorata per una giornata intera sull’area antistante la torre municipale con il sentito gradimento da parte dei numerosi visitatori intervenuti per l’eccezionale avvenimento.


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