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Piano-spiaggia Fabio Ruffini dà ragione ai balneari

L’assessore dopo le accuse del SIB: «Bisogna cambiarlo perché non è in sintonia con quello della Regione». “E’ vero, il nostro piano demaniale marittimo comunale non è in sintonia con quello regionale. La prossima settimana andremo in Regione per vedere cosa si dovrà cambiare”. Queste le parole di Fabio Ruffini, …

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Riccardo Borgo al Sun di Rimini: “Al Governo chiediamo che il 2017 sia l’anno della riforma demaniale”

“Non abbiamo piu’ tempo. L’incertezza che stiamo vivendo non ci consente adeguati investimenti, che in un settore come il nostro sono fondamentali, anche per soddisfare le esigenze dei clienti. Di conseguenza noi chiediamo – e lo pretendiamo – che il Governo faccia la legge delega entro il mese di dicembre, …

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Sib, Governo mantenga impegni assunti

“Prendiamo atto che il Governo intende mantenere l'impegno assunto dai ministri Gnudi e Moavero nei confronti delle imprese balneari” - afferma Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio, a seguito del Question time richiesto dall'IDV sulla opportunità di escludere le concessioni turistico-ricreative dalla direttiva Bolkestein.

In occasione dell'incontro con i Sindacati e le Regioni, svoltosi nell'ormai lontano 23 febbraio 2012, era stato concordato di avviare contatti con Bruxelles sui contenuti del decreto delega di riforma della normativa sulle concessioni.

“Noi, però - conclude Borgo - continueremo a ribadire con forza la necessità che tale proposta venga prima discussa e concertata, anche qui nel rispetto degli impegni presi, con le Regioni e con i rappresentanti della categoria”.

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Sciopero ombrelloni grande partecipazione

Grande soddisfazione per la massiccia adesione del mondo balneare allo sciopero indetto per oggi dalle principali associazioni di categoria: SIB – Confcommercio, FIBA – Confesercenti, CNA – Balneatori e Assobalneari Italia – Confindustria. La stragrande maggioranza dei 30.000 stabilimenti ha chiuso gli ombrelloni fino alle ore 11.00. Ma non solo l’Italia balneare ha risposto positivamente e partecipato attivamente, anche la clientela che ha subito un ‘piccolo disagio’ è stata solidale con la categoria, ne ha condiviso le preoccupazioni e ribadito la necessità che non si vada in nessun modo a stravolgere un modello di accoglienza "personalizzata" che apprezzano e che ritengono insostituibile, invidiataci in tutto il mondo.

Gli stabilimenti balneari hanno voluto, in questo modo, segnalare con forza al Governo la necessità di riprendere al più presto il dialogo con Regioni, Province e Comuni, fermo dal febbraio scorso, per trovare le soluzioni che permettano alle imprese balneari italiane di non andare all’asta.

Ma questa estate in spiaggia gli animi resteranno agitati e le temperature ancora molto calde in quanto le imprese rimarranno in stato di agitazione e localmente saranno assunte le iniziative più disparate: dal tuffo collettivo alle bandiere a mezz’asta. Speriamo che non siano necessarie altre manifestazioni a livello nazionale in quanto è stato chiaro il segnale che questa mattina si è colto sulle spiagge italiane: questo è stato il primo passo ed i balneari sono pronti a tutto per difendere il proprio lavoro, il futuro delle imprese e delle famiglie e, con esse, salvaguardare questo sistema tipicamente italiano che da oltre un secolo traina il turismo del Paese. I servizi di spiaggia sono, infatti, il nostro fiore all’occhiello, il vanto nazionale e andrebbero incentivati piuttosto che penalizzati, potrebbero così fornire un valido contributo per uscire da questa grave crisi economica.

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Balneari: Sib, bene DDL IDV a tutela settore

"Il ddl di Italia dei Valori presentato oggi alla Camera volto ad escludere le imprese balneari italiane dalla Direttiva Bolkenstein e soprattutto dall'evidenza pubblica, si muove nel verso giusto” – afferma Riccardo Borgo Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente alla Confcommercio.

“Abbiamo apprezzato l'iniziativa e che sia stato lo stesso presidente Di Pietro ad apporre la prima firma sul disegno di legge – continua Borgo. Ci auguriamo che anche gli altri partiti, e soprattutto il Governo, prendano una posizione chiara e si rendano conto che il problema è urgente e va risolto il prima possibile: sono coinvolte 30.000 imprese, quasi tutte piccole e a carattere familiare, e 600.000 addetti. E' necessario  passare dalle parole ai fatti: è in pericolo ‘solo’ l’immagine turistica dell’Italia e migliaia di posti di lavoro. Sono convinto  che, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo oggi, il Paese non se lo possa permettere”.

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Protesta dei balneari: bandiera a mezz’asta nella città capoluogo

Protesta diffusa degli stabilimenti balneari della provincia pontina contro la politica governativa in merito alle concessioni demaniali marittime. Da parte loro i Comuni pontini si faranno sentire con proprie iniziative per partecipare alla protesta degli stabilimenti balneari. Anche il Comune di Latina, ad esempio, parteciperà all’iniziativa di protesta indetta dall’ANCI (Associazione nazionale dei Comuni d’Italia) e dalle organizzazioni degli operatori balneari contro l’immobilismo del Governo relativamente alla liberalizzazione delle concessioni demaniali marittime. Come proposto dall’ANCI nazionale, il Comune di Latina nella giornata del 3 agosto esporrà a mezz’asta la bandiera del palazzo comunale, dalle ore 9,30 alle ore 13,30.

“Si tratta di un gesto simbolico ma dall’alto valore – ha affermato il Sindaco Giovanni Di Giorgi - Sono pienamente d’accordo con l’iniziativa di protesta varata dagli operatori balneari nei riguardi della insensibilità del Governo rispetto ad un tema così importante, che rischia di mettere in ginocchio centinaia di aziende che operano nel settore turistico costiero e sono il motore di questo importante pezzo della nostra economia. Dal 2015, infatti, per effetto della Direttiva Bolkestein emanata a livello europeo, le concessioni demaniali non potranno più essere rinnovate automaticamente ma saranno oggetto di un bando pubblico. Questo significa che gli investimenti fatti negli anni dagli operatori balneari, spesso piccole imprese, rischiano di essere vanificati. Con i bandi pubblici aperti, infatti, sul mercato entreranno le grandi catene, i colossi multinazionali con l’altro svantaggio di veder sparire una tipicità di gestione del settore tutta italiana...”. E’ il caso di parlare di una svolta significativa da parte degli operatori turistici che per la prima volta scenderanno in campo in modo massiccio e unitario allo scopo di salvaguardare le attività esistenti.

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Balneari: Sib, no alle aste per le imprese

“La giornata di protesta del 3 agosto non è vincolata alla predisposizione del decreto legge sulle concessioni demaniali disposto dalla legge Comunitaria 2010, bensì alla mancata risposta del Governo alla richiesta della categoria che rimane quella di ottenere l’esclusione delle imprese balneari dalle evidenze pubbliche così come previsto dalla direttiva comunitaria e quindi no alle aste”. Questa la risposta di Graziano Giannessivicepresidente vicario del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari – FIPE Confcommercio a seguito delle dichiarazioni del ministro del Turismo Piero Gnudi in occasione del ‘question time’ alla Camera.

Questo obiettivo - che il Sindacato continua a ribadire - può essere raggiunto attraverso l’applicazione della Direttiva Bolkestein che vincola l’esonero dalla Direttiva Servizi in presenza di disponibilità del patrimonio e di interessi generali. Sulla disponibilità del patrimonio possiamo affermare che ad oggi solo il 25% dei litorali italiani è affidato in concessione pertanto restano più di 5.000 km di costa a disposizione dei cittadini italiani ed europei che intendono avviare una azienda balneare. In ordine all’interesse generale, invece, gli attuali concessionari sono fiduciari dello Stato in quanto all’interno delle proprie imprese garantiscono l’ordine pubblico, l’assistenza a mare, il controllo e la difesa dell’ecosistema marino, il primo soccorso ecc. ecc.  e quindi servizi sociali a favore della collettività. Per quanto riguarda le assicurazioni del ministro in merito al decreto delega ed alla concertazione tra i ministeri competenti, è facile dedurre che si vuole far trovare la categoria – ma anche Regioni, Province e Comuni – di fronte al fatto compiuto anziché renderli partecipi e propositivi nei momenti preparatori della riforma sulle concessioni. “Confermiamo la chiusura degli ombrelloni – conclude Giannessi – a testimonianza della nostra insoddisfazione in ordine al mancato rispetto da parte del Governo degli impegni assunti nel corso dell’unico incontro, svoltosi oltre 4 mesi fa, concernenti l’intervento del ministro Moavero Milanesi a Bruxelles in tema di deroga e, non meno importante, la convocazione di un tavolo di confronto con la categoria sulle numerose problematiche che rendono sempre più gravosa la gestione delle imprese: dalla ridefinizione dei canoni demaniali all’IMU, fino all’IVA con aliquota doppia rispetto alle altre imprese turistiche. Vogliamo definire un programma in grado di rispondere anche all’attuale crisi economica che sta colpendo il nostro Paese, litorali compresi, con una diminuzione dei consumi in spiaggia che nelle prime settimane della stagione estiva si è attestata intorno al 30%”.

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Balneari: SIB, il 17 luglio riunione nazionale di tutte le sigle sindacali

La prossima settimana sarà reso noto il calendario delle azioni di protesta su tutte le spiagge d’Italia.

“A partire dalla prossima settimana possiamo già prevedere un ulteriore aumento delle temperature, ma solo sui litorali italiani. Martedì 17 luglio, infatti, porteremo a Roma una serie di infuocate proposte alla riunione nazionale tra tutte le sigle sindacali degli imprenditori balneari” – ha affermato oggi Graziano Giannessi vicepresidente vicario del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari – al termine della giunta di presidenza.

SIB – Confcommercio, FIBA – Confesercenti, ASSOBALNEARI ITALIA – Confindustria e Balneatori – CNA, infatti, intendono definire un progetto nazionale condiviso che verrà reso operativo su tutti i litorali italiani al fine di convincere il governo ad un confronto con le categorie interessate in ogni momento che verrà speso per predisporre qualsiasi provvedimento legislativo attinente la riforma delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo.

“I 30.000 stabilimenti balneari italiani con 1.000.000 di addetti del comparto si stanno mobilitando per varare il calendario di manifestazioni per questa estate in spiaggia – conclude Giannessi – se non avremo risposte soddisfacenti, poi, siamo pronti a continuare anche nei mesi invernali nelle piazze delle grandi città”.

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