Il lago di Paola è il più meridionale dei quattro laghi Pontini. Si presenta separato dal Mar Tirreno da una duna sabbiosa larga circa 200 metri ed è costituito da un corpo principale ed altre insenature. Il lago è lungo 6,7 Km, presenta una superficie di circa 400 Ha, un perimetro di 20 Km, un volume di 14.000.000 di m3 e una profondità media di 4 – 4,5 m, con punte massime di circa 10 metri (fossa della Molella). Il lago ha una conformazione allungata e frastagliata ed è collegato al mare da un canale emissario romano, posto ai piedi del promontorio del Circeo, presenta verso l’interno una serie di 5 anse dette “bracci”, residui dei letti di antichi corsi d’acqua che vi affluivano. Lo scambio idrico con l’ambiente marino costiero si realizza attraverso due canali: – all’estremo meridionale la foce di Torre Paola, primario collegamento con il mare canalizzato già all’epoca dei romani e ripristinato nel 1721; – all’estremo settentrionale la foce del Caterattino, scavato nel corso della recente bonifica delle paludi pontine. Il lago è rifornito di acqua dolce attraverso alcuni canali di raccolta delle acque piovane, realizzati durante le opere di bonifica, e da poche sorgenti le cui portate attualmente si sono ridotte a causa dell’intenso prelievo di acque di falda ad uso irriguo. Fino al 1980, la maggior parte del carico eutrofizzante era costituito dalle acque fognarie della città di Sabaudia e dalle acque di scarico di alcune aziende agricole dedite ad attività zootecniche. Successivamente al 1980, le acque nere sono state deviate e, previo trattamento depurativo, riversate in mare. Attualmente sono immesse nel lago le acque bianche della città di Sabaudia e le acque del bacino imbrifero, in parte coltivato e in parte boschivo. Nel lago di Sabaudia vengono esercitati essenzialmente due differenti tipi di pesca:con le reti e con il lavoriero. Di grande interesse è la produzione estensiva della vongola verace lungo le sponde del lago.
Oltre al lago di Paola, Sabaudia, dispone di bacini d’acqua minori: il lago dei Monaci, il lago di Caprolace ed il lago di Fogliano, tutti riconosciuti zone umide di interesse internazionale.