Entro due settimane tracciare le linee guida da portare al confronto sulla questione dei balneari. Questo l’impegno che si prende oggi a Rimini il ministro degli Affari regionali, Enrico Costa, chiudendo il convegno “Una legge di riforma delle spiagge” organizzato da Area popolare. Di fronte a una platea folta e rumorosa di operatori da varie regioni d’Italia, Costa, ministro da due mesi, ammette che “fino a oggi il percorso è stato incomprensibile”, c’è stato “uno stop and go inaccettabile per chi vuole avere prospettive”. Sottolineando che “la politica deve tradurre le diverse sensibilità e avvicinarle ai percorsi normativi”. Da qui l’elenco di una serie di principi, “anche prevalenti su quelli europei”, che la normativa da portare al confronto con la Commissione europea dovrà contenere: dalla “parità di trattamento” all’”affidamento legittimo”, dal “riconoscimento del percorso professionale e degli investimenti” alla “certezza e non contraddizione normativa”.
Al lavoro, aggiunge Costa, c’è il tavolo costituito da governo, ministeri, Anci e Regioni e deve trovare “una soluzione rapida e condivisa”, non però “una norma bandiera per prendere applausi, ma che regga alle osservazioni”. Perché se i tempi sono “essenziali”, lo stesso vale per i “dettagli”. Per cui occorre stilare un provvedimento “organico e di prospettiva, uno strumento per cui le imprese siano riconosciute”. L’obiettivo è giungere “nel giro di 15 giorni a un punto di condivisione”, senza escludere le associazioni dal confronto. Dunque da Costa arriva un “impegno di metodo” e la speranza di una “condivisione nel merito”. Nella convinzione che il turismo vada valutato in una chiave “forte e organica”, dato che è “fondamentale per lo sviluppo del Paese”.
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