Tra le proteste degli ambientalisti della coalizione europea ‘Stop Glyphosate’, che si erano incontrati davanti al quartier generale della Commissione Europea a Bruxelles, con indosso maschere del presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e del commissario Ue della Salute, il lituano Vytenis Andriukaitis (vi fanno capo tra gli altri Avaz e Greenpeace), è stata approvata l’autorizzazione all’uso del glifosato proposta dalla Commissione Europea. Altri cinque anni, dunque, prima della messa al bando a partire dal 2022.
Determinante il parere positivo della Germania, che ha di fatto spostato l’equilibrio dei paesi Ue riuniti in comitato d’appello. La maggioranza qualificata si espressa a favore con 18 paesi, 9 contrari (Italia, Francia, Belgio, Grecia, Ungheria, Cipro, Malta, Lussemburgo e Lettonia), 1 astenuto (Portogallo). Inaspettatamente, la Germania, che si era sempre astenuta negli scorsi tentativi nel Comitato permanente Ue su piante, cibi e mangimi (Comitato Paff) facendo mancare la maggioranza qualificata pro o contro la proposta della Commissione, questa volta si è espressa a favore. “Il voto dimostra che quando tutti vogliamo, siamo in grado di condividere e accettare la responsabilità collettiva nel processo decisionale”, ha detto il commissario Ue alla Salute Andriukaitis.
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