A tutto teatro per il Parco e la Commedia


Si è chiusa con centinaia e centinaia di presenze la fortunata parentesi di “Musica in Blu, quando il canto recita”, il Parco e la Commedia ha ripreso il suo racconto accogliendo una nuova incursione nei linguaggi espressivi, ospitando una “tappa” della seconda edizione del June Film Festival Sabaudia in Corto con le proiezioni e premiazioni dei cortometraggi Ninfa segreta di Donata Carelli e Sabaudia di Lotte Schreiber. Da domani, venerdì 2 agosto come sempre alle 21, per gli ultimi cinque appuntamenti, la nona edizione della rassegna promossa dalla Pro Loco Sabaudia, curata dal presidente dell’Associazione Gennaro Di Leva e dal direttore artistico Umberto Cappadocia, con il patrocinio del Parco nazionale del Circeo, del Comune di Sabaudia, della Provincia di Latina e della UILT- Unione italiana libero teatro, torna a privilegiare il suo tema eletto: il linguaggio teatrale.

Il sipario del teatro a cielo aperto si riapre domani con una novità per Il Parco e la Commedia: la compagnia di Roma “Sarah Bernhardt” e lo spettacolo di Gino Ciaglia, nell’adattamento e regia di Ilaria Izzo, Abbiamo ucciso Superman. Autore e regista hanno iniziato a lavorare su questo testo da oltre vent’anni arricchendolo di particolari, gag, dialoghi sempre attuali e di forte impatto, tanto comico quanto emotivo. Appassionati, buffi, eccentrici, assurdi, i personaggi di questa commedia accompagnano il pubblico nel loro mondo con una forza straordinaria, regalando non solo momenti ilari, ma anche occasioni per riflettere su noi stessi e sui difetti dell’essere umano. Un improvviso forte mal di testa è il preludio di una serie di situazioni comiche che raccontano di una vita quotidiana incentrata sull’apparire piuttosto che sull’essere, ossessivamente scandita dalla televisione, da relazioni superficiali che scelgono di fare della fragilità un motivo di interesse, piuttosto che proteggerla. Un divertente carosello di realtà che con il suo ritmo incalzante dipinge un’attualità divertente, amara, ma reale.

Sabato 3 agosto, invece, il palcoscenico del Parco si “divide” accogliendo, come nelle passate edizioni, l’attesa pomeridiana (alle 19) dedicata ai bambini. Dopo l’esilarante Amori da morire, la compagnia “Opera” di Ostia diretta da Gianni Pontillo cambia registro rivolgendosi ai più piccoli con il suo Aladino e la lampada magica. Quella di Aladino è probabilmente la fiaba che più è stata oggetto di adattamenti e rifacimenti, forse questa è la ragione che ha spinto gli autori ad allontanarsi dalle versioni recenti e famose, e a raccontare una storia caratterizzata da nuovi elementi e personaggi. La magia che avvolge il mistero della lampada magica e del suo genio diventa la fortuna del giovane protagonista che, per raggiungerla, compie un viaggio nel profondo delle viscere di una caverna, raggiunto il punto più scuro c’è la rinascita che permette di intraprendere un percorso di crescita e di evoluzione attraverso i temi di libertà, giustizia e uguaglianza.

Cambio di scena sabato sera (alle 21) per accogliere un capolavoro di Dacia Maraini: Dialogo di una prostituta con il suo cliente, portato in scena dagli “Artisti associati Paolo Trenta” di Torino, con Federica Crisà e Gabriele Girondi, nell’adattamento e regia di Roberto Briatta. Gli anni Settanta, il femminismo, la politica, le lotte di classe e i grandi valori fanno da sfondo alla storia della prostituta Manila e del suo cliente. Un rapporto di potere che a poco a poco si sgretola e si rovescia nel suo opposto. La prostituta, massima espressione del diritto della donna a vendere se stessa e il proprio corpo e un giovane cliente apparentemente ingenuo e innocuo. Si conoscono, si provocano, si sfidano e si osservano in un gioco divertente e al tempo stesso pericoloso. È la scoperta del limite di una donna che rivendica il possesso del proprio corpo non facendo i conti con l’eventualità dell’amore. E di un ragazzo, che consapevole dell’età in cui vive assapora invece il gusto della violenza di un potere radicato all’interno della nostra società ormai da tempi immemorabili: quello dell’uomo sulla donna.

Domenica 4 agosto Il Parco e la Commedia accoglie il ritorno della compagnia romana “Gli stupefatti” e di Enrica Corradini autrice della commedia brillante Se quella sera, diretta da Gloria Luce Chinellato. È la vigilia di Natale. Quale occasione migliore per passare una serata in famiglia? La serata scivola lieve tra brindisi, sorrisi e l’immancabile tombola. Ma una tombola che si rispetti nasconde tra i suoi numeri il 48. Morto che parla. In scena sei attori che si muovono nella luce della convenienza e nel buio del pensiero taciuto. Il dialogo d’incontro si trasforma così in scontro tra personalità diverse, specchio ciascuna di una realtà che crede di comunicare e che invece dichiara l’equivoco dell’incomunicabilità e del pregiudizio. Ed è proprio nel percorrere la strada dell’incomunicabilità e dell’incomprensione che l’ironia si fa spazio aprendo crepe da cui traspare la luce.

La nona edizione del Parco e la Commedia saluta tutti i suoi ospiti, lunedì 5 agosto, assecondando lo spirito della rassegna, con un azzardo: l’omaggio a una delle identità di questi luoghi attraverso lo spettacolo dialettale Tu vo fa l’americano, scritto e diretto da Anna Maria Scampone e portato in scena dal gruppo teatrale di Priverno “Purpurin”. È la fine degli anni ’60 e Gelormo vuole lasciare le mura della sua vecchia Priverno per andare a cercar fortuna in America, ma non osa dirlo al padre e delega la madre che a sua volta innesta il chiacchiericcio della schiera di donne che compongono la sua grande famiglia allargata, e ancora quello delle comari del vicolo. In una prolungata catena di rimandi la questione esce dai confini privati familiari coinvolgendo l’intero paese e le sue “politiche”.

Tutti gli eventi, come è stato dalla prima edizione, mantengono la gratuità d’ingresso, grazie all’imprescindibile sostegno economico di attività produttive che rinnovano sempre in modo crescente il loro contributo e all’apporto degli Enti che con il loro appoggio consentono di portare in scena ventidue serate di teatro, dialogo e collaborazione, in uno dei luoghi più rappresentativamente “nostro” di questo territorio.

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