Turismo. Stagione hi-tech per le spiagge venete


Fare squadra, gettando alle spalle ogni campanilismo, per riportare in Veneto il turismo straniero. E’ la parola d’ordine tra gli operatori delle spiagge venete all’apertura della nuova stagione balneare. Ai nastri di partenza novità hi-tech, come il primo stabilimento a energia solare inaugurato oggi a Jesolo, o il progetto di un collegamento via acqua superveloce tra la stessa stazione di vacanza e Venezia, grazie ad una motonave Actv, che diventerà realtà nel 2018. In tema ambientale, capofila della ‘rivoluzione della battigia’ è a Jesolo lo stabilimento Manzoni, primo esempio di apertura automatica di ombrelloni con un meccanismo azionato a energia solare. Un caso unico in Italia e che fa seguito alla sperimentazione della scorsa estate, quando vennero azionati i primi 400. Il progetto “Solex” è frutto di una tecnologia estremamente avanzata e a favore delle energie alternative ed è destinato ad ampliarsi in tutta la costa jesolana, nei suoi quindici chilometri di lunghezza.

A far capire che i tempi delle guerre intestine degli ombrelloni sono finite è soprattutto la nascita del marchio ‘Alto Adriatico’, un unico brand voluto da Confturismo per unire Veneto e Friuli Venezia Giulia sotto la ‘bandiera’ di 300 chilometri di costa dalle foci del Po a Trieste, che valgono 32 milioni di presenze l’anno e che potrebbero crescere tranquillamente del 30%.

“L’idea è di unire le forze per presentare all’estero le spiagge delle due regioni sotto un unico brand ispirato all’area geografica di appartenenza, l’Alto Adriatico – spiega il presidente nazionale di Confturismo, Marco Michielli. – Il primo passo sarà uno studio di fattibilità, ma in una prospettiva di collaborazione molto più ampia che potrà riguardare la logistica, le infrastrutture, i trasporti, l’ambiente”. Una sorta di copia di quello che già si fa per il lago di Garda (condiviso da Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige), che si presenta in forma unitaria sul mercato turistico e che sta crescendo in maniera esponenziale. “L’indagine consentirà di avere un quadro più preciso delle potenzialità di questa scelta – aggiunge Michielli – e di individuare i target turistici su cui agire, a partire dal mercato tedesco che ha ancora ampie possibilità di crescita, per ampliare poi la collaborazione”. Al turista, per il responsabile di Confturismo, bisogna proporre itinerari e formule i cui limiti siano solo quelli dell’esperienza che vuole vivere, senza vincoli geografici. Mettendo in campo un’offerta che ha poche uguali: migliaia di posti barca, campi da golf, maneggi, enogastronomia e strutture per il turismo all’aria aperta.

Entro cinque anni il piano, promette Michielli, diventerà realtà e consentirà di dialogare con maggiore forza contrattuale anche con le compagnie aeree, visto che il 30% del turismo delle spiagge delle due regioni arriva via aereo. “Dobbiamo pensare a collegamenti sul modello della Spagna – dice – per riprendere il mercato tedesco, oggi rappresentato solo dalla Baviera”. Un modello che Confturismo giudica vincente e facilmente esportabile: “la Spagna ci batte grazie a questo: isole apparentemente irraggiungibili – conclude -riescono a fare 10-12 volte le presenze della Sicilia, trasportando tutti i turisti in aereo e allungando la stagionalità”. (fonte ANSA)

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