Confermati i quindici anni per le imprese balneari


Ma tradite, nuovamente, le speranze e le aspettative dei pertinenziali

Continua senza sosta l’impegno per la tutela della balneazione attrezzata italiana

Il 3 luglio scorso la V Commissione della Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità alcuni emendamenti proposti dal S.I.B. al decreto legge Rilancio per rafforzare il differimento di quindici anni della scadenza delle concessioni demaniali marittime e per eliminare i canoni pertinenziali.

“Abbiamo salutato positivamente questo risultato, ancorché parziale e con alcune criticità, immediatamente evidenziate” – ha affermato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio.

Ieri, a seguito di alcuni rilievi da parte della Ragioneria dello Stato, a nostro avviso del tutto infondati, i Relatori del provvedimento hanno presentato, inaspettatamente, un emendamento per ritirare tutto quanto convenuto da tutte le Forze parlamentari in favore degli imprenditori balneari.

Ci siamo attivati immediatamente e tempestivamente per evitare che ciò accadesse.

“Constatiamo che, se da una parte è stato opportunamente e doverosamente confermato il rafforzamento normativo del differimento della scadenza al 2033 delle concessioni demaniali marittime vigenti – ha continuato Capacchione – dall’altra è stato, purtroppo, ritirato tutto quanto convenuto in favore dei pertinenziali”.

Per l’ennesima volta, si è perpetrata una ignobile ingiustizia verso la parte più debole della nostra categoria.

Ciò è inaccettabile e intollerabile!

Ci auguriamo che si ponga immediatamente rimedio a questo grave errore in danno di circa 300 famiglie che da 13 anni sono vessate, perseguitate e maltrattate dalle nostre Istituzioni.

Continuiamo con forza e determinazione nell’impegno per la tutela e messa in sicurezza giuridica ed economica della balneazione attrezzata italiana.

“Ringraziamo, ancora una volta, tutti i Parlamentari e le Forze politiche che sono al nostro fianco – ha concluso il presidente del S.I.B. – perché consapevoli che la difesa del lavoro balneare e delle 30 mila aziende familiari costituisce un interesse pubblico a tutela del ‘Made in Italy’ e della competitività del nostro Paese nel mercato internazionale delle vacanze.


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