Il Parco e la Commedia

Sabaudia. Ritrovarsi a Il Parco e la Commedia


Gli “Insieme per caso” fanno il bis mentre Gianni Pontillo e la sua compagnia Opera tornano
per l’undicesimo anno. La pomeridiana dei bambini è affidata alla pluripremiata Matutateatro

Risate, emozioni, qualche momento di riflessione, ma soprattutto tanto, tanto ritmo. In un modo tanto semplice quanto profondo ci si è ritrovati anche quest’anno al Parco e la Commedia e si è perfino ballato trascinati dal viaggio nelle sonorità magiche della tarantella, in una serata che rimarrà di certo nella memoria di molti.

I primi appuntamenti della rassegna promossa dalla Pro Loco di Sabaudia, curata dal direttore artistico Umberto Cappadocia e dal presidente dell’Associazione Gennaro Di Leva, con i patrocini di Regione Lazio, Città di Sabaudia, Parco Nazionale del Circeo, UILT- Unione italiana libero teatro e Consorzio Pro Loco Circe non smettono di accogliere un “mare” di ospiti.

Il teatro a cielo aperto della cavea del Centro visitatori del Parco nazionale del Circeo non cessa di mostrare uno dei suoi volti più belli.

Il pubblico continua a scegliere Il Parco e la Commedia, abbracciando dagli spalti gremiti le scene ma anche quel progetto che si rinnova ininterrottamente dal 2011.

Il teatro incontra – nuovamente – la natura e le preferenze di tutti coloro che, così numerosi, danno valore alla scelta consolidata in queste undici edizioni: quella del coinvolgimento e della partecipazione, cercando di veicolare anche le cose più serie e complesse tramite eventi che rimangono all’insegna della leggerezza.

Tra ritorni e qualche novità il viaggio continua e si rincontrano anche coloro che, in questi undici anni, hanno reso grande questa manifestazione. Venerdì 22 e sabato 23 la compagnia “Insieme per caso” fa il bis e presenta le commedie “La paura numero uno (oggi)”, nell’adattamento e regia di Angelo Grieco, e “Dormiamo insieme”.

Si inizia con la pièce resa celebre da De Filippo che affronta una delle paure connaturata nell’animo umano: la morte. Il momento del trapasso dalla “vita” alla “non-vita” è stato, è e sarà il mistero più misterioso.

Normalmente l’uomo, consapevole che prima o poi arriva, non si lascia condizionare dalla inevitabilità della morte e s’impegna a vivere travolto dalle angosce quotidiane della vita.

Tra queste, l’angoscia maggiore per l’essere umano è rappresentata proprio dalla fondata paura di morire. Il timore della fine fa precipitare l’essere umano in un baratro di insicurezza che lo immobilizza fino a quando la “morte”, come estrema ratio, diventa certa e imminente.

A tale consapevolezza, l’uomo reagisce più o meno razionalmente diventando nuovamente padrone della propria vita. Libero di scegliere di vivere, in attesa di morire.

Sabato, sempre alle 21, la compagnia romana si confronta con un altro tema campale. A tutti sarà capitato di addormentarsi con qualcuno e sentirsi comunque solo. A Paolo, protagonista della scena, non più giovanissimo, è capitato più volte e, tentando che non riaccada, escogita il suo personalissimo metodo per scongiurare nuove delusioni. Ma quindi dormire o non dormire insieme?

Ad una novità, compagnia pluripremiata che ha portato questo territorio sulle scene internazionali, è affidato uno degli appuntamenti più importanti per una rassegna come Il Parco e la Commedia che guarda sempre al futuro: sarà il Matutateatro con “Cappuccetto Red”, domenica 24 alle 19, protagonista della pomeridiana dei bambini.

La celebre fiaba, riletta attraverso l’inedito sguardo di Julia Borretti e Titta Ceccano, si arricchisce di contaminazioni, anche in inglese, di improvvisazioni che permettono un doppio livello di lettura rendendo lo spettacolo divertente anche per un pubblico adulto.

Tra i più attesi ritorni, la domenica alle 21, ritroviamo la compagnia Opera di Ostia, sempre vicina alla rassegna fin dal primo anno.

Gianni Pontillo, anche alla regia, si confronta con il celebre gioco delle maschere pirandelliane nello spettacolo “L’Uomo, la Bestia e la Virtù”: il dramma della signora Perella è riuscire a trovare la sua maschera per attirare l’attenzione del Capitano suo marito prima che si imbarchi nuovamente, allo scopo di legittimare una gravidanza imprevista.

Il dramma del signor Paolino è destreggiare le sue maschere tra l’irascibile Capitano Perella, i timori della signora e la gestione di uno stratagemma risolutivo. Il dramma del Capitano è invece mantenere intatta la sua maschera burbera di Portici e quella mite di Napoli.

Il gioco delle maschere tipicamente pirandelliano si stempera, questa volta, nei toni della commedia quasi farsesca, mantenendo però intatta la sua potenza drammaturgica.

Ogni appuntamento è come sempre a ingresso gratuito grazie all’imprescindibile sostegno economico di attività produttive che rinnovano il loro contributo e all’apporto degli Enti che con il loro appoggio consentono di portare in scena serate di teatro, dialogo e collaborazione, in uno dei luoghi più rappresentativamente “nostro” di questo territorio.


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