Patrizio Marafini
Patrizio Marafini

Il Giardino di Ninfa e la poesia ispirano le opere di Patrizio Marafini


Ci sono Ninfa e la poesia nel percorso rappresentativo di Patrizio Marafini, artista di origini coresi, con una solida formazione all’Accademia di Belle Arti di Roma.  

Le opere, che verranno esposte da giovedì 26 ottobre, a partire dalle ore 18,00, presso Spazio Idea di via Sisto V a Latina, sono un incontro tra i colori e le forme dell’oasi di Ninfa e i versi di poeti. In entrambi i casi si generano emozioni, indispensabili per riflettere sull’esistenza.  

Compagne del viaggio di Patrizio Marafini, da e verso Ninfa, sono quattro poesie che qui sono nate: “Viaggio a Ninfa con B” di Libero de Libero, “Ninfa” di Philippe Jaccotet, “Ninfa rivisitata” di Giorgio Bassani, “Perché di nero non si vesta” (per un’incisione di Patrizio Marafini) di Leone D’Ambrosio.  

Sarà l’interpretazione di Nino Bernardini a dare anima alle composizioni.  

L’artista si avvicina ai versi con lo stesso sguardo con cui indaga la natura: con gli occhi della mente e del cuore per trasferirli con colori e forme, attraverso la tecnica calcografica, su carta con incisioni a volte goffrate o anche acquerellate.  

Le tavole proposte sospendono nello spazio un microcosmo geometrico, sempre scandito da assemblaggi di cerchi, semicerchi e trapezi dove un racconto viene incastonato all’interno di un Hortus Conclusus di rinascimentale memoria.  

L’artista interpreta le suggestioni della città-giardino di Ninfa, costruzione ripetuta della natura, e la riveste di significati non consueti. È un trasferimento dell’anima in un luogo degno di amore, ripetuto, conosciuto e riconosciuto prima dentro di sé, per poi essere trasferito in immagini sapientemente e magistralmente interpretate con incisioni di forte consapevolezza ed espressività poetica, nelle linee di cerchi concentrici, in forme dove la composizione si distende.  

In tutte risuona il canto della strada fatta, l’esperienza di un irripetibile ‘hic et nunc’, la ricerca della consapevolezza e della durata in un percorso di inaspettate rivelazioni per bagliori. Passi felici che devono essere sottratti ai limiti di una percezione inaffidabile, all’inganno delle cose scontate e consumate, all’usura del tempo che scorre.  

Sensazioni e tracce che abiteranno le opere di Marafini, che si confronta con il linguaggio letterario ma allo stesso tempo se ne tiene distante. La sua non è una trasposizione didascalica dell’espressione verbale in immagini visive, piuttosto se ne lascia illuminare da lontano.  

La prestigiosa esposizione, che resterà allestita per alcuni mesi, aprirà il percorso autunnale dello spazio di abbigliamento e arredamento di via Sisto V, 11, anche con un brindisi che verrà offerto ai presenti. 

Locandina

Curriculum 

Patrizio Marafini è nato a Cori (Latina) dopo la maturità artistica si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. Inizia presto un personale percorso artistico basato sul rapporto tra arte e ambiente, sperimentando molti linguaggi (fotografia, pittura, incisione, allestimenti scenografici).  

Numerosi gli interventi negli anni Novanta: nei progetti espositivi Marafini si nega allo spazio tradizionale privilegiando gli allestimenti urbani, tendenzialmente vicini all’esperienza artistica Site Specific. Dal suo interesse per il territorio nascono anche numerose edizioni grafiche.  

L’amicizia con Elio Filippo Accrocca, Gabriella Sobrino, Alfonso Malinconico,  Rodolfo Carelli, Tommaso Magliocchi, Leone D’Ambrosio – preziosi riferimenti umani e culturali – sollecita presto anche una profonda interlocuzione con il linguaggio poetico al quale, a partire dagli anni Duemila alla poesia consacra molta della sua produzione artistica, tra cui raccolte di incisioni e alcune pubblicazioni: tra queste “Terre della memoria” viaggio sentimentale con i poeti, a cura di Gabriella Sobrino (2004), “Pagine di Vento”, dialogo tra un incisore e cinque poeti (2008) edite da Cartedautore e “Ninfa Dignus amore locus”, incisioni per le poesie di Philippe  Jaccottet (2018) edizioni  Il Levante.  

Il Giardino di Ninfa è al centro della sua produzione più recente: Marafini ha riservato al monumento naturale, considerato dal New York Times uno dei più belli al mondo, anche molti lavori pittorici, pur continuando a coltivare la passione per l’arte incisoria, in tutte le sue declinazioni.  

Nel 2020, nel Centenario del Giardino di Ninfa, su commissione della Fondazione Roffredo Caetani e con la presentazione di Carlo Fabrizio Carli, ha pubblicato una nuova raccolta di incisioni dedicata al luogo e ai poeti che ne sono stati ispirati.  Numerose in questi anni anche le sue esposizioni in Italia e all’estero.  

Recenti le sue segnalazioni al 47° Premio Sulmona “per Gaetano Pallozzi” – Rassegna internazionale di arte contemporanea 2020 e alla Triennale d’arte di Macerata 2022. Inoltre, lo scorso novembre, il Festival della Letteratura (FLA) di Pescara ha dedicato una presentazione al suo progetto work in progress “Ninfa dignus amore locus, incisioni per le poesie di Philippe Jaccottet” a cura di Franca Di Bello.  Marafini si dedica anche all’attività didattica e laboratoriale: ha insegnato Scenotecnica all’Istituto d’arte di Spoleto e dal 1998 è docente di Disegno e Storia dell’arte presso il Campus dei Licei Ramadù di Cisterna di Latina.

Comunicato Stampa: Emanuela Gasbarroni


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