È conosciuto con il nome di ‘Miracolo del Sole’ e si ripete due volte l’anno (22 ottobre e 22 febbraio). Grazie all’orientamento della struttura i raggi del sole penetrano da una piccola porta incastonata tra le colossali statue nell’oscurità del tempio, illuminando per una ventina di minuti l’effigie del faraone Ramses II.
Un fenomeno che attira i visitatori a svegliarsi all’alba per ammirare la bellezza del tempio rupestre situato nell’alto Egitto, a circa 280 km a sud-ovest di Assuan. Non si tratta di un fenomeno sovrannaturale, ma di calcoli precisi fatti dagli antichi architetti. Le date infatti annunciano l’inizio della raccolta e la fine della piena del Nilo.
Alle ore 5,55, come accade da millenni, i raggi del sole riflettono sul faraone e sulle altre statue presenti nella tomba un grande spettacolo di luce. Lo spostamento del complesso archeologico alla fine del secolo scorso ha fatto slittare di due giorni il fenomeno astronomico. Nel 1964 venne infatti inaugurata una colossale operazione archeologica spostando i templi e smontandoli blocco per blocco sulla riva del lago Nasser dove si trovano oggi, per evitare che venissero sommersi dalle acque del Nilo in seguito alla realizzazione della diga di Assuan.
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