Manifesto per Latina
Manifesto per Latina

Manifesto per Latina i 5 punti chiave


Giulio Mastrobattista, presidente del Centro Studi Terzo Millennio, Maurizio Guercio, presidente di Anima Latina e Vincenzo Bianchi, presidente onorario di Latina Futura, convengono su alcuni aspetti fondamentali intorno ai quali si è redatto il ‘Manifesto per Latina’, ovvero l’elaborazione di un testo articolato e circostanziato in cinque punti. Il documento vuole rappresentare un contributo per la prossima amministrazione, fornendo indirizzi chiari e percorribili di breve, medio e lungo periodo, per coprire la distanza temporale che separa dal centenario della città nel 2032.

Innanzitutto la competenza degli attori in campo: serve selezionare una classe dirigente che oltre a saper gettare il cuore oltre l’ostacolo sappia poi come raggiungerlo. Poi la capacità di visione, che non si fermi all’analisi contestuale ma abbia modo di immaginare Latina nei prossimi venti anni. Infine, un’audacia amministrativa che possa trovare la coniugazione necessaria tra pubblico e privato.

Un percorso, quello tracciato in conferenza, che ha avuto sì il respiro associativo ma che ha sottolineato a gran voce la necessità di una classe politica adeguata ad affrontare l’immediato futuro.

La visione di una città possibile ispira il nostro manifesto: un documento politico per la rinascita di questa nostra dimora chiamata Latina. Siccome la cultura vive in continuo procedere con la storia, vogliamo indicare un orizzonte di futuro immediato, perché il futuro è di chi costruisce e progetta oggi, affinché Latina possa – da protagonista – essere dentro i grandi cambiamenti del presente.

  1. Un giardino di città

Latina Città Giardino‚ è la metafora della qualità del vivere. Realizzare un nuovo Piano di Governo del Territorio per una città-bioregione. Un Piano urbanistico che faccia riferimento non solo alla città costruita, ma consideri Latina e l’intero territorio comunale come unico organismo in divenire, con le proprie esigenze di sviluppo, di mobilità, di infrastrutture e di ambiente. Un Piano di Governo del Territorio che risponda alla qualità del vivere (alloggi, sanità, istruzione), alla sostenibilità, al sociale (supportare e valorizzare il Terzo settore) e alla rigenerazione urbana sostenibile per ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale.

  1. Città verde e blu

Le città, come la società contemporanea sono in rapida evoluzione.

Il VERDE e il BLU sono le soluzioni di una nuova azione politica.

Il VERDE, espressione di Economia di natura (filiera agroalimentare, parchi salute, parchi natura, corridoi verdi, vie d‘acqua, approdi turistici, lido, dune e laghi). Economia dell’ambiente (causa i cambiamenti climatici, l’antropizzazione, la perdita di biodiversità e l’erosione del litorale, si impongono investimenti e opere per riprogettare la costa per fare da scudo all’innalzamento del mare). Economia circolare (raggiungimento di un modello di economia circolare entro 2030 e città ad emissione Zero entro il 2050). Economia rinnovabile (grazie alle Comunità Energetiche, associazioni tra Comune, enti, attività commerciali e cittadini, per la produzione di energia da fonti rinnovabili e di autoconsumo). Economia dell’esperienza (benessere, salute, sostegno alle persone vulnerabili, cultura, enogastronomia, sport, intrattenimento, arti e mestieri, tempo libero e turismo). IL BLU, espressione di Economia dell’acqua (agire su prelievi e consumi dell’uso potabile, ridurre le perdite, oggi del 40% dell’acqua. Riqualificazione idrica di edifici e spazi urbani, favorire il recupero e riutilizzo dell’acqua in ogni intervento edilizio, affermando i principi di efficienza idrica negli edifici. Economia digitale (cittadinanza digitale, connettività web territoriale, Open Innovation, biotecnologie, informazione e servizi, Terza Missione‚ alleanza tra città-università-impresa per la promozione socio-economica ed ambientale del territorio, sistema di efficientamento ed uniformità informatica degli uffici comunali, digitalizzare per semplificare.

  1. Cura e bellezza, Virtù civiche

Oggi, la più grande opera pubblica per Latina è liberarla dal degrado urbano. Garantire nel tempo cura e manutenzione di tutti gli spazi urbani ed extra urbani per una maggiore coesione sociale tra i cittadini.

Realizzare progetti di urbanistica tattica per rigenerare rapidamente il nucleo storico di fondazione (il salotto del centro) e gli spazi abbandonati disseminati in ogni quartiere. Dare bellezza alla città significa ripensare edifici e spazi abbandonati e degradati; quattro per tutti: il grattacielo Key, la fabbrica Pozzi-Ginori, il Mercato Annonario e l’ex Consorzio Agrario. Non basta la ricerca della bellezza nel singolo progetto, ancor più vale la bellezza nel raggiungimento della migliore qualità della vita delle persone e la loro armonia con gli spazi e l’ambiente urbano.

  1. Multi-mobilità

Il trasporto urbano svolge un ruolo fondamentale per la competitività economica, la coesione sociale e la crescita sostenibile. Priorità alla realizzazioni di reti stradali e su rotaia (collegamenti express stazione FS-Città-Lido). Piano del traffico e della sosta ‘Mobilità Attiva’ è la rete di nuove piste ciclo-pedonali (Città-Borghi – Fogliano – Lido). Un sistema di mobilità che renda gli spostamenti più efficaci e sicuri, riduca l’inquinamento acustico e atmosferico e ponga fine al consumo del suolo. L’idea di una mobilità sostenibile, capace di guidarci verso un futuro consapevole, è già tra noi.

Muoviamoci nella giusta direzione.

  1. Fondazione ‘LATINA 100’

Costituzione di una fondazione pubblico-privata con una missione di respiro regionale e nazionale, per creare e realizzare progetti, eventi e opere nel campi della cultura, arte, architettura, storia, lettere, economica, scienza, natura e territorio, in occasione del centenario di fondazione della città: 18 Dicembre 2032. Ricordare il futuro significa realizzare un memoriale-museo-biblioteca dedicato alla storia millenaria del territorio, alle bonifiche, alla bonifica integrale, alle genti pontine e alla fondazione della città. Il centenario è un’occasione unica per far scoprire – finalmente – quanto Latina sia una città unica nella storia architettonica del 900 italiano. Sviluppare e promuovere il sistema integrato delle Città di Fondazione. La cultura vale: il centenario, bene immateriale è un sicuro volano di sviluppo sociale ed economico che permetterà a Latina di decollare come luogo di accoglienza, turismo e cultura.

I cinque punti del MANIFESTO PER LATINA rappresentano una base aperta alla elaborazione e al contributo arricchente di chi ama la propria Città, convinti che solo dal confronto e dalla riflessione, possono nascere pensieri nuovi e azioni concrete; perché ‘da che mondo è mondo’ vince chi è capace di pensare per cambiare.


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