Nuovo Patto sull’immigrazione: reazioni degli eurodeputati


Il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo proposto dalla Commissione ha suscitato i dubbi dei deputati della commissione Libertà civili, nel primo dibattito sul tema

I membri della commissione parlamentare Libertà civili ha discusso il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo il 24 settembre. La proposta è stata presentata il 23 settembre dalla Commissione europea per migliorare le procedure vigenti e assicurare maggiore responsabilità e solidarietà. Tuttavia, la proposta ha suscitato una risposta tiepida da parte dei deputati, che si domandano se il Patto porterà veramente un cambiamento.

Durante il dibattito con il vice-presidente della Commissione Margaritis Schinas e la commissaria per gli Affari interni Ylva Johansson, i deputati hanno chiesto informazioni su come verrà applicato il Patto. Alcuni considerano l’iniziativa un passo avanti per venire in aiuto ai paesi più toccati, mentre altri considerano che sia l’unica via per uscire dalla situazione attuale.

I deputati vogliono essere sicuri che le nuove regole prevengano altri disastri umanitari come quello degli incendi nel campo profughi di Moria e si domandano se le nuove procedure di controllo alla frontiera rispettino i diritti fondamentali. Molto deputati si rammaricano del fatto che il principio dell’attuale sistema di Dublino – che chiede che il paese di entrata sia quello che deve gestire la richiesta di asilo- resti nella nuova proposta, perché questo rischia di svantaggiare i paesi alle frontiere dell’UE.

La proposta della Commissione non stabilisce quote obbligatorie di ricollocamento, che erano state giudicate controverse nella proposta precedente. I paesi UE possono scegliere di accettare il ricollocamento o assumersi la responsabilità del rimpatrio delle persone senza diritto di soggiorno. I deputati a questo proposito sono preoccupati che la misura inviti i paesi a scegliere di pagare il rimpatrio degli irregolari invece di scegliere il ricollocamento degli aventi diritto. Hanno inoltre chiesto come verrebbero applicate le regole e la cooperazione con i paesi terzi.

Alcuni deputati hanno chiesto il ricollocamento dei rifugiati, mentre altri hanno chiesto più fermezza contro gli arrivi irregolari.

I pilastri della proposta della Commissione per un nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo
Procedure più efficienti e veloci
La Commissione propone una procedura integrata di frontiera che preveda accertamenti come controlli sanitari e di sicurezza, rilevamento delle impronte e registrazione nella banca dati Eurodac all’ingresso, per tutte le persone che attraversano le frontiere esterne dell’UE senza autorizzazione o che sono sbarcate in seguito a un’operazione di soccorso. Fanno parte del pilastro anche una procedura per la richiesta di asilo alla frontiera più veloce e un meccanismo di monitoraggio indipendente per assicurare il rispetto dei diritti umani.

I paesi membri possono scegliere come mostrare solidarietà
Gli stati possono scegliere fra contributi flessibili, come la ricollocazione dei richiedenti asilo dal paese di primo ingresso, l’assunzione della responsabilità del rimpatrio delle persone senza diritto di soggiorno, fino a varie forme di sostegno operativo.

Nei periodi di maggiore pressione per alcuni stati membri, tutti i paesi UE saranno legalmente obbligati a contribuire in base a PIL e popolazione, sia che si tratti di sbarchi, operazioni di ricerca in mare o altre situazioni di crisi.

Un sistema comune per i rimpatri
L’UE cercherà di promuovere partenariati su misura e reciprocamente vantaggiosi con i paesi terzi, per contrastare problemi come il traffico di esseri umani e costruire delle vie legali per l’immigrazione.

Il Patto prevede un quadro giuridico più efficace, un ruolo più incisivo della Guardia di frontiera e costiera europea e un coordinamento UE per i rimpatri con una rete di rappresentanti nazionali in tutta l’UE.

La Commissione adotterà inoltre un nuovo piano d’azione globale sull’integrazione e l’inclusione per il periodo 2021-2024.

Il nuovo Regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione sostituirebbe l’attuale regolamento di Dublino

Leggi di più sulle politiche migratorie nella precedente legislatura.

I prossimi passi

Il Parlamento e il Consiglio devono approvare il regolamento affinché una nuova politica comune dell’UE su asilo e immigrazione diventi realtà.

Fonte News parlamento europeo


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