Frankie hi – nrg mc con “Faccio la mia cosa”: prima nazionale il 19 ottobre al Teatro Eliseo di Roma


Rapper, autore e compositore ma anche fotografo e videomaker, Frankie hi – nrg mc torna sul palcoscenico per vestire i panni dell’attore, portando in tour “Faccio la mia cosa” (debutto ad ottobre), un monologo a cavallo tra autobiografia e documentario, con uno stile frizzante e unico che è da sempre la sua firma. Un’ora e mezzo di spettacolo, coprodotto da Elastica con Materie Prime Circolari, nel quale, accompagnando il racconto con l’ausilio di video musicali, ripercorre le fasi che lo hanno portato a diventare uno dei capiscuola del rap nostrano e – in parallelo – di come l’hip hop sia nato nei quartieri più disagiati di New York. La prima nazionale il 19 ottobre prossimo al Teatro Eliseo di Roma.

«Ho scritto “Faccio la mia cosa” per rispondere nel modo più completo e divertente possibile alla domanda “Come ti sei avvicinato al rap?”»

In “Faccio la mia cosa”, lavoro teatrale tratto dal suo omonimo libro, in uscita il 30 aprile per Mondadori, il rapper italiano porta per la prima volta sul palco la propria storia, accompagnando il pubblico alla scoperta di un passato comune (dallo sbarco sulla luna, al terremoto dell’Irpinia, all’invenzione dei videogiochi) in un viaggio a partire dal giorno della sua nascita, fino a “Fight da faida”. Ma ricostruisce anche un’altra storia, quella che sul versante opposto dell’oceano segna la nascita di un nuovo genere musicale, grazie ad un gruppo di autodidatti che danno vita ad un nuovo sound e all’hip hop, la cultura che da alcuni decenni ha invaso tutto il mondo e sta già ispirando la propria terza generazione.

«Il mio obiettivo è di stuzzicare ricordi e curiosità, gli stessi che mi hanno mosso ad approfondire questa cultura fino a dare il mio contributo. »

Nato nel 1969 a Torino, Frankie hi-nrg mc è considerato il pioniere del rap italiano, artista dalla cultura eccezionale e dalle grandi capacità di mettere in versi i le denunce sociali di più di una generazione. Indignazione, ribellione e critica degli stereotipi hanno contraddistinto la sua carriera, ha scritto testi graffianti tra i quali hit come “Quelli che benpensano”, “Fight da Faida”, “Potere alla parola” e “Pedala”.

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