Il lavoro di ricognizione delle attività di apicoltura nel territorio del Parco Nazionale del Circeo e delle aree limitrofe ha individuato circa 30 postazioni già censite in Banca Dati Nazionale Zootecnica, in carico a ditte posseditrici di apiari. Fino ad arrivare ad un numero di 7 apiari attivi, corrispondenti a 6 operatori, per un totale di 180 alveari nelle successive verifiche a tutto campo.
Sono questi i risultati della fase preliminare del progetto di biomonitoraggio ambientale attraverso lo stato di salute delle api, iniziato la scorsa estate nel Parco del Circeo.
L’Ente Parco ha aderito al Progetto di Sistema dei parchi Nazionali italiani nell’ambito del “Piano d’azione per il biomonitoraggio ambientale delle aree protette. Le api come bioindicatore della qualità ambientale” promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Le postazioni, una volta georeferite sono state inquadrate nel loro contesto naturalistico e d’uso del suolo, per meglio inquadrare le caratteristiche e gli habitat di pascolo ed impostare il successivo lavoro di valutazione delle criticità. Il progetto vede la compartecipazione oltreché del Parco del Circeo anche del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Le api per sensibilità, attitudini e comportamento trofico, costituiscono un eccellente indicatore della “salute ambientale”. Hanno un ruolo molto importante nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione della natura. Sono insetti impollinatori, cioè permettono l’impollinazione e di conseguenza la formazione dei frutti, trasportando il polline da un fiore all’altro. Attraverso questa attività garantiscono la presenza di specie vegetali diverse fra loro, un elemento importantissimo per la salute della natura. Prendersi cura delle api vuol dire quindi salvaguardare la biodiversità e la sicurezza alimentare. Anche l’Onu ha voluto sottolineare l’importanza di questo tema proclamando il 20 maggio la Giornata mondiale delle api.
“Per tali motivi – ha dichiarato il Direttore dell’Ente Parco Paolo Cassola – grazie a questa Azione di Sistema finanziata dal Ministero dell’Ambiente, diventa importante coinvolgere gli allevatori nel progetto con azioni partecipative nello studio biologico dello stato di salute delle famiglie di api per verificare le condizioni di salubrità ambientale del territorio tutelato e della conservazione degli ecosistemi naturali, seminaturali e agricoli. Tutto questo anche per favorire uno sviluppo socio-economico sostenibile collegato alla creazione di una filiera dei prodotti delle api dove la qualità possa essere certificata e promossa adeguatamente”.
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