Consiglio Lazio. Approvata mozione su crisi stabilimento FCA provincia di Frosinone


Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini, oggi ha approvato a maggioranza una mozione per dare sostegno alla richiesta di alcuni sindaci della provincia di Frosinone di convocare un tavolo ministeriale con i vertici di Fiat Chrysler Automobilies (Fca) sullo stato di crisi dello stabilimento di Piedimonte San Germano.

Il documento votato oggi, presentato dallo stesso Buschini, da Pasquale Ciacciarelli (FI), Sara Battisti (Pd) e sottoscritto da altri consiglieri, era stato annunciato ieri dal presidente al termine dell’incontro tenuto proprio nella sede del Consiglio con i sindacati dello stabilimento, una delegazione della consulta dei sindaci del basso Lazio, guidata da Enzo Salera, sindaco di Cassino, e l’assessore regionale al Lavoro, Claudio Di Berardino.

La mozione riporta nelle premesse i numeri della crisi del settore automobilistico e, in particolare, del gruppo Fca, dovuta anche all’introduzione del cosiddetto ecobonus del Governo, secondo i proponenti. Tra i dati negativi, spiccano il calo dell’11 per cento delle immatricolazioni nel primo semestre del 2019; il dimezzamento delle vendite del marchio Alfa Romeo nello stesso periodo; e la perdita di 1.400 posti di lavoro nello stabilimento di Piedimonte San Germano negli ultimi tre anni (da 5.100 a 3.700 dipendenti).

Di fronte alla crisi in atto, la Regione Lazio – si legge nel documento – ha sostenuto lo sviluppo economico, l’occupazione e la qualificazione del tessuto produttivo di tutta la provincia, attraverso il rifinanziamento annuale della legge regionale n. 46 del 2002, mentre i sindaci dei comuni del Lazio meridionale hanno contribuito attraverso l’adozione di ammortizzatori per le famiglie dei lavoratori del gruppo Fca e dell’indotto.

La mozione approvata oggi impegna presidente e Giunta regionale ad attivarsi per:

Promuovere una proposta di revisione della normativa vigente in materia di riconoscimento delle aree di crisi industriale complessa, non più risolvibili solo con strumenti regionali, al fine di consentire l’utilizzo delle risorse statali anche per situazioni di crisi derivanti dall’andamento negativo del settore automobilistico;

Verificare le ricadute sul territorio degli investimenti previsti nei bandi Fesr 2014-2020, con l’obiettivo di definire un quadro di interventi per le aziende in difficoltà, anche attraverso la diversificazione industriale possibile con le nuove tecnologie;

Sostenere la richiesta di attivazione di un tavolo ministeriale permanente per monitorare la situazione relativa allo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano, di cui facciano parte i rappresentanti del gruppo industriale e i sindaci dei comuni interessati, al fine di elaborare adeguate politiche di contrasto alla crisi e di sostegno al territorio.

Il documento è stato votato per parti separate su richiesta del Movimento 5 stelle, perché –hanno spiegato in Aula Valentina Corrado e Loreto Marcelli – non sono state condivise alcune premesse né il primo punto del dispositivo. “Innanzitutto a marzo Fca ha confermato 5 miliardi di investimenti in Italia – ha detto Corrado – questo a testimonianza del fatto che l’ecobonus non è sicuramente alla base della crisi del settore automobilistico. Inoltre, il primo punto è di stretta competenza nazionale, motivo per il quale non siamo noi a poter revisionare le normative nazionali vigenti”.

Per Marcelli la mozione è “insufficiente e strumentale sia nel metodo che nel merito ed anche anacronistica, o fuori tempo massimo, considerate le attuali politiche perseguite su scala mondiale ed inerenti la produzione e incentivazione di motori a sempre più ridotto impatto ambientale e contenimento dell’inquinamento”.

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