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Autostrada Roma-Latina: l’immobilismo della regione frena un’opera irrinunciabile


Per la cisl e’ tempo di realizzare l’infrastruttura e non di modificare i tracciati: si convochi subito il comitato promotore per la costruzione dell’autostrada.

Torna a far discutere la realizzazione dell’Autostrada Roma-Latina. Il progetto è stato nuovamente messo in discussione all’interno della Regione, scatenando così l’ira dei costruttori pontini e dei rappresentanti politici, soprattutto degli esponenti del centrodestra, i quali vedono da sempre in essa un’opportunità economica, lavorativa e di sviluppo di mobilità sul territorio. La revisione progettuale effettuata dai tecnici del ministero delle Infrastrutture ha messo in allerta tutti coloro che da davano ormai il progetto per fatto: dietro l’ennesima messa in discussione vi è una questione politica all’interno della maggioranza che guida il Governo nazionale. La modifica proposta mira sostanzialmente ad un consistente abbassamento dei costi, previsti originariamente intorno ai 2,7 miliardi di euro: ciò che verrebbe eliminato dal progetto originale sarebbero alcuni tratti stradali, come il collegamento con l’autostrada A12-Tor De Cenci, Via Apriliana, via di Foce Verde, Tangenziale di Latina, Sr Ariana e Tangenziale di Labico. Inoltre, per ridurre ulteriormente le spese, la scelta sarebbe orientata a dividere in due il progetto con due gare d’appalto differenti. Ancora oscura invece la decisione riguardo la Bretella Cisterna-Valmontone, che avrebbe dovuto collegare la strada con l’A1. Mentre è più che mai assordante il silenzio della sinistra pontina rispetto a tale tema, la reazione è stata univoca tra le diverse voci del centro-destra: gli esponenti di quest’ultima infatti non ci stanno a vedersi modificare per l’ennesima volta la più importante opera strategica del territorio a causa delle difficoltà interne alla maggioranza rosso-gialla. L’obiettivo comune è quello di opporsi alla revisione del progetto, in particolare alle nuove modifiche che snaturerebbero l’idea stessa con la quale era stata pensata l’Autostrada. Poche settimane fa erano state pubblicate in Gazzetta ufficiale le delibere del Cipe, a firma del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con le quali si confermava l’infrastruttura nella sua interezza e si imponeva ad Autostrade del Lazio di riprendere le procedure di gara. Secondo gli addetti ai lavori, arrivati a questo punto, un ripensamento farebbe perdere anni nella costruzione del progetto, rallentandolo irrimediabilmente solo per animare un dibattito politico sterile ed ideologico. Il rischio è quello di rendere l’opera non più strategica, se non addirittura di doverci rinunciare completamente. Sono anni che la Cisl si batte per la costruzione dell’Autostrada; il Segretario Generale della Cisl di Latina Roberto Cecere ha dichiarato: “E’ di una gravità inaudita questo immobilismo della parte politica che governa la Regione e il governo centrale, che oltre a limitarsi a qualche dettaglio non mostra un affondo politico vero e proprio per la realizzazione dell’opera. Siamo all’ennesima modifica del tracciato, il che significherebbe la morte dell’infrastruttura stessa. Chiediamo la convocazione immediata del comitato che si era costituito per la realizzazione dell’autostrada: questa è l’unica strada per ribadire che per il nostro territorio è un’opera irrinunciabile. Chi pensa ancora a qualche palliativo e a qualche escamotage solo per spostare centinaia di milioni verso altre opere a danno di questo territorio, ne dovrà rispondere politicamente alla collettività”.

UFFICIO STAMPA CISL LATINA


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