Al via la mini rassegna Teatro al Museo, in calendario domenica 3 e 17 e sabato 30 dicembre all’interno delle sale del MUG, Museo Giannini di via Oberdan, al centro della città di Latina, ad ingresso libero e gratuito. Prodotto da SpazioComune con il Patrocinio del Comune di Latina e dell’Assessorato al Turismo in collaborazione con ActingLab.
Il progetto vede la messa in scena di 3 letture interpretate e drammatizzate per bambini e famiglie. Gli spettacoli saranno interpretati da Marilena Amodeo, Samantha Centra, Chiara Marchetti, Silvia Pucci ed Antonio Violetti, gli attori dell’ActingLab, mentre i testi, tratti da altrettanti romanzi, ripercorreranno la storia della città di Latina e di tutto il territorio pontino, sin dai tempi della sua nascita.
Si comincia domenica 3 Dicembre alle ore 10.30 con Fata Bonifica di Barbara Mirarchi, la fiaba racconta di una fata dal cuore a forma di fiore che una potente strega malvagia, con un incantesimo, imprigionò sotto la terra pontina, sopra terribili paludi e foreste infestate dalla micidiale zanzara portatrice di malaria. Un giorno quattro bambini intenti a giocare sentono un pianto provenire da sotto i loro piedi. Cominciano a scavare e liberano Fata Bonifica. L’intento della fiaba è quello di infondere nei giovani lettori l’amore, l’interesse e il rispetto nei confronti dell’ambiente.
Domenica 17 Dicembre alle ore 10.30 sarà la volta di La Terra che non c’era di Giulio Alfieri, un affascinante viaggio dagli inizi del ‘900 agli anni ’30, attraverso gli avvenimenti che portarono alla bonifica e alla colonizzazione delle Paludi Pontine.
Un lavoro, ricco di riproduzioni fotografiche, che si caratterizza anche per la scoperta di documenti completamente sconosciuti. Una ricostruzione nuova e unica. La mini rassegna, Teatro al Museo, si chiuderà sabato 30 dicembre alle ore 10.30 con Storie di Pietra ed Acqua.La preistoria nell’agro pontino di Marco Mastroleo, una raccolta di racconti preistorici da un luogo ad un altro, da un tempo ad un altro. È un libro che parla di scienza e di archeologia ma lo fa attraverso le avventure di Mino, il piccolo Dinosauro cantastorie (ispirato dalle impronte di Rio Martino), e a Sira, la sacerdotessa della Mater Matuta, passando per Gea, Circe e tanti altri.
Comunicato Stampa: Dina Tomezzoli