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Whistleblowing e diritti umani, non un concetto astratto ma obiettivo da raggiungere


Bruxelles, 20 novembre 2016. Ha avuto luogo al Parlamento europeo di Bruxelles l’iniziativa “Diritti Umani e Whistleblowing, una legislazione che protegga le vittime”, ospitata dall’eurodeputata Elly Schlein (S&D – Possibile) e promossa da “A change of Direction”, dal gruppo S&D e dall’Intergruppo parlamentare ITCO che si occupa di trasparenza e anticorruzione.

“Sono felice di aver ospitato l’evento – ha dichiarato l’eurodeputata – E’ un’occasione per rilanciare la battaglia del nostro Intergruppo ITCO per una direttiva europea che fissi standard minimi di protezione dei whistleblower. Sono solo otto i paesi europei che hanno una normativa compiuta, negli altri è limitata o inesistente. I recenti scandali, da LuxLeaks ai Panama Papers, hanno dimostrato che il ruolo dei whistleblower nella lotta alla corruzione, all’evasione fiscale e alla criminalità organizzata è fondamentale. Trattandosi di crimini sempre più transnazionali, che intaccano un vero e proprio interesse pubblico europeo, si rende necessaria una risposta europea, che includa la tutela di chi parla, e che troppo spesso viene lasciato solo, quando non addirittura discriminato o criminalizzato. La vicenda di Andrea Franzoso, che ha denunciato una serie di illeciti riguardanti la gestione di Ferrovie Nord Milano, ne è un esempio eclatante: ci vogliono canali sicuri e tutela contro ogni forma di ritorsione o discriminazione. E’ tempo che l’Unione europea chiarisca da che parte sta nella lotta contro corruzione, evasione e mafie”.

Andrea Franzoso, whistleblower, consulente e attivista di “Riparte il futuro” – ha denunciato una serie di irregolarità nella gestione di Ferrovie Nord Milano che hanno portato alle dimissioni del Presidente della società, poi rinviato a giudizio – ha sottolineato che “whistleblowing e diritti umani non è un concetto astratto. È un obiettivo che ci poniamo di raggiungere a breve termine. L’appuntamento di oggi è importante perché vogliamo lanciare il sasso nello stagno europeo. Stagno fatto di stalli, di veti e di mancanza di visione. L’Europa può crescere se rinnova i suoi ideali primari, tra cui la trasparenza e la giustizia”.

Facendo riferimento ad Ana Garrido Ramos e a Srecko Sladojev, due whistleblower rispettivamente spagnola e croato (vedi Tempo d’Europa del 10 novembre scorso), Andrea ha puntualizzato che “io e le altre due persone che sono intervenute oggi a Bruxelles non siamo ‘eroi borghesi’, come verrebbe facile dire usando una definizione ormai abusata. Siamo persone che hanno fatto semplicemente il loro dovere. Quello che chiediamo con forza è che chi -come noi – non gira la testa dall’altra parte sia tutelato in tutti gli ordinamenti degli Stati membri dell’UE, attraverso una normativa uniforme comunitaria. È un diritto minimo. Primario. È un diritto umano. L’obiettivo di una normativa prima nazionale e in un secondo livello europeo è la fase uno. La fase due la lanciamo già ora, e vedrà come interlocutore le Nazioni Unite. Diritto umano vuol dire automaticamente universale. È un diritto che deve essere valido e pacifico a nord a sud, a est a ovest, ovunque. Siamo visionari? Forse. Questo mondo si cambia con le idee e gli ideali. Non con le difese di particolarismi e di decimali del PIL”.

Nell’ambito dell’evento è stato presentato il progetto europeo “A change of Direction”, finanziato dalla Direzione Affari interni della Commissione europea, che vede coinvolte Ong e università europee, tra cui “Riparte il futuro”.

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