Più diritti per i consumatori europei per tutti i tipi di shopping


Il Parlamento europeo ha approvato due direttive che rafforzano i diritti dei consumatori a ricevere un indennizzo in caso un prodotto acquistato si rivelasse difettoso. Le direttive approvate armonizzano inoltre le leggi degli stati membri, per creare condizioni di parità per i commercianti in tutta l’UE.

Contenuti digitali – Le norme previste sui Contratti per la fornitura di contenuti digitali rispondono ai cambiamenti del mercato influenzati dalle nuove tecnologie. Molti stati membri non hanno norme esplicite sulla vendita di contenuti digitali, come applicazioni (app), musica o giochi. Diventa perciò difficile per i consumatori capire cosa fare nel caso in cui qualcosa non vada per il verso giusto.

Le nuove norme definiscono come contratti digitali sia gli abbonamenti (come quelli a un servizio streaming di musica) sia gli acquisti una tantum (come i giochi sugli smartphone). Non riguardano solo i contratti che prevedono un pagamento in denaro. Il consumatore è protetto anche se il pagamento consiste nel fornire i dati personali, com’è il caso dei social network.

Il consumatore ha diritto a una riduzione del prezzo, o al rimborso entro 14 giorni, se il problema sorto non viene risolto in tempi ragionevoli.

Beni tangibili – Se il prodotto acquistato includesse un software, come nel caso degli elettrodomestici smart (come il frigo smart, per esempio), l’acquisto è protetto dalla Direttiva sulla vendita dei beni.

Le nuove norme riguardano la vendita attraverso canali online e offline e includono tutti i prodotti tangibili in commercio nell’UE. Lo scopo è armonizzare gli standard di protezione in tutti gli stati membri. Ci si aspetta che la direttiva incrementi il commercio transfrontaliero delle piccole imprese poiché dovrebbe accrescere la fiducia dei consumatori e fornirebbe sicurezze legali alle imprese.

I consumatori in tutta l’UE hanno diritto a rivolgersi al venditore in caso di prodotti difettosi nei primi due anni dall’acquisto, a prescindere dalla natura del bene, sia esso un’applicazione digitale o una lavatrice.

Inoltre, le nuove regole raddoppiano il tempo limite entro il quale il consumatore è libero dall’onere della prova. Ciò significa che se un difetto dovesse presentarsi entro un anno dalla consegna del bene, si potrebbe presumere che tale difetto fosse presente fin dal principio, per cui l’acquirente non è obbligato a provare che il prodotto, il contenuto digitale o il servizio fosse già difettoso.

Il Consiglio ha approvato le due direttive il 15 aprile 2019. Gli stati membri hanno due anni di tempo per integrare le norme nella loro legislazione nazionale.

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