“I Racconti di Sabaudia” sabato 7 a palazzo Mazzoni

Sabato 7 dicembre alle ore 15.30, presso Palazzo Mazzoni a Sabaudia, si svolgerà un incontro che avrà come tema il progetto editoriale RACCONTI DI SABAUDIA. Interverranno insieme al Sindaco Giada Gervasi, i primi tre classificati del concorso, Eugenio Benettazzo, Marco Patruno, Iunia Valeria Saggese e la vincitrice del PREMIO CONSORZIO MARE PONTINO, Isabella Delle Monache.
Un’occasione per raccontare con i vincitori, lo straordinario successo del libro evento dell’estate sabaudiana, divenuto da subito, per la sua tiratura limitata, ambito volume da collezione.
Il Sindaco Giada Gervasi presenterà anche il nuovo bando di concorso per l’edizione 2020, che vedrà scendere in gara nuovi scrittori esordienti da tutta Italia.

Durante l’evento verrà proiettato in anteprima il cortometraggio “Antonia” tratto dall’omonimo racconto della giovane Isabella Delle Monache che ne firma insieme a Riccardo Riande anche la regia.
Interpretato dalla stessa Isabella Delle Monache e dall’attrice Lina Bernardi, a cui sarà affidata la lettura di alcuni passi del racconto, il corto, prodotto indipendentemente, è la storia, apparentemente semplice, di un incontro sotto l’ombrellone in un giorno di fine estate tra l’introversa Livia e Antonia, un’anziana signora malata terminale.
La giovane, inizialmente scontrosa, tende ad isolarsi nella lettura, come un’abituale schermo posto tra sé stessa e il mondo. Antonia invece ha voglia di svelare la sua malattia, ma come se ne fosse lontana, indifferente al suo stesso dramma. Costretta a nutrirsi esclusivamente di omogeneizzati, Antonia ride con l’occasionale e inaspettata compagna, ironizzando sulla sua condizione. Sembra attingere le sue memorie dal mare per regalarle generosamente alla giovane Livia, come ultimo dono d’amore. E nei modi più semplici e diretti riemergono ricordi non solo della sua esistenza: la famiglia, il marito, i nipoti, le difficoltà dell’educazione, l’idea della morte che si avvicina e che non teme. Ma anche la voglia di continuare a vivere lievemente sino alla fine, pur sentendo la vita sfuggirle.