Siglato al CONI il protocollo d’intesa biennale tra Insieme contro il cancro e la FIC


Parte il progetto allenatore alleato di salute canottaggio coach e oncologi uniti per favorire la prevenzione dei tumori. Un adolescente su 3 chiede consigli di salute al proprio istruttore sportivo. Il prof. Francesco Cognetti: “Insegneremo come si promuovono gli stili di vita corretti tra i giovani”. Il presidente Giuseppe Abbagnale: “Nell’anno delle Olimpiadi vogliamo valorizzare temi fondamentali come l’importanza dell’attività motoria.

In Italia oltre il 30% dei bambini è in sovrappeso o addirittura obeso, un adolescente su dieci fuma regolarmente e il 20% invece eccede nel consumo di alcol. Sono tutti fattori di rischio che aumentano esponenzialmente il rischio di tante gravi malattie, tra cui i tumori. Per favorirne la prevenzione viene oggi firmato un protocollo d’intesa (biennale) tra la Fondazione “Insieme contro il Cancro” e la Federazione Italiana Canottaggio (FIC). Viene così esteso agli oltre 30mila iscritti ad una delle più antiche e prestigiose Federazioni sportive del nostro Paese il progetto Allenatore Alleato di Salute. E’ la prima campagna al mondo che vuole insegnare ai coach sportivi come educare i giovani atleti a stili di vita sani.

E’ promossa da Insieme contro il Cancro e gode del sostegno del Ministero della Salute e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). Ambasciatore del progetto è il coach di calcio pluricampione d’Italia Massimiliano Allegri. “E’ un grande onore aver coinvolto gli amici del canottaggio – afferma il prof. Francesco Cognetti, presidente di ‘Insieme contro il Cancro’ -. Il 40% delle neoplasie è evitabile adottando stili di vita sani che però devono essere seguiti fin da bambini. I giovani del nostro Paese hanno bisogno di una corretta e qualificata educazione alla salute. Da qui la necessità di trovare nuovi potenziali educatori”. Secondo un sondaggio il 36% degli under 19 del nostro Paese chiede al proprio coach consigli sul benessere e quindi si rende necessario avviare delle iniziative formative per istruire gli allenatori a questa mansione.

“La firma del protocollo rappresenta il punto di partenza per realizzare un progetto ad ampio raggio rivolto a tutti i cittadini – sottolinea Giuseppe Abbagnale, Presidente FIC -. Nell’anno delle Olimpiadi vogliamo valorizzare temi fondamentali come l’importanza dell’attività motoria. Per questo, in accordo con il Direttore Tecnico Cattaneo e l’Area Formazione federale, nei prossimi mesi avvieremo corsi specifici e distribuiremo materiale informativo coinvolgendo gli allenatori di canottaggio e di indoor rowing affiliati alla nostra Federazione”. “Il canottaggio è uno sport nel quale risultano fondamentali l’intesa tra compagni e il gioco di squadra – aggiunge Giovanni Malagò, Presidente Nazionale del CONI -. E’ questo lo spirito di Allenatore Alleato di Salute, una campagna dove i coach vengono inseriti nel team di educatori dei nostri ragazzi. Il loro ruolo viene così ulteriormente valorizzato e diviene ancora più fondamentale per la crescita sportiva e umana dei giovani. Siamo lieti che la FIC abbia deciso di aderire ad una campagna che ha già ottenuto risultati importanti e auspichiamo che al più presto altre Federazioni siano coinvolte”.

“Incentivare la prevenzione delle patologie più diffuse, come le neoplasie, deve essere un imperativo delle istituzioni sanitarie – sostiene Pierpaolo Sileri, Viceministro della Salute -. Si tratta di un investimento indispensabile per l’intero sistema sanitario nazionale che non può essere più rinviato. Ben vengano quindi le nuove alleanze tra il mondo dello sport e quello della medicina per l’avvio di campagne di sensibilizzazione su un tema, la tutela della salute, ancora trascurato”. Allenatore Alleato di Salute è nato nel 2016 e ha visto una serie d’iniziative formative con il coinvolgimento della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), dell’Associazione Italiana Allenatori di Calcio (AIAC) e della Federazione Italiana Pallacanestro (FIP). Il progetto è stato presentato al Parlamento Europeo di Bruxelles e ha visto un successivo accordo di collaborazione con l’AEFCA (Alliance of European Football Coaches’Association).

“Tra i comportamenti scorretti che vogliamo contrastare c’è anche la sedentarietà – conclude il prof. Cognetti -. Solo nel nostro Paese più del 21% dei teenager e dei bambini non pratica alcuna attività sportiva. L’inattività determina fino al 20% dei casi di cancro pari a più di 74mila nuove diagnosi l’anno. Una revisione di nove studi ha dimostrato, per la prima volta, che l’esercizio fisico, nelle dosi raccomandate dall’OMS, è associato a un rischio inferiore e statisticamente significativo di sviluppare 7 dei 15 tipi di cancro studiati, con una riduzione che aumenta con il crescere dell’attività: il tumore al colon (rischio minore dell’8%-14% negli uomini), al seno (rischio minore del 6%-10%), all’endometrio (rischio minore del 10%-18%), al rene (rischio minore dell’11%-17%), il mieloma (rischio minore del 14%-19%), il tumore al fegato (rischio minore del 18%-27%) e il linfoma non-Hodgkin (rischio minore dell’11%-18% nelle donne). Lo sport esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario”.


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