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Sabaudia. Presentato il restauro delle Porte del Duomo di Orvieto


Risplendono maestose all’interno del Museo Emilio Greco le formelle in gesso delle Porte del Duomo di Orvieto, realizzate dal celebre scultore tra il 1962 e il 1970.

Fiere delle opere di consolidamento e restauro conservativo di cui sono state oggetto, campeggiano proprio lì, nel punto pensato alla loro collocazione, arrivata in pianta stabile solamente ora, a distanza di anni, a compimento di un progetto che l’Amministrazione comunale ha sposato sin dal principio e che ha potuto realizzare grazie alla sensibilità della Regione Lazio.


Le opere di restauro, realizzate dal restauratore Claudio Libero Pisano, sono state frutto di un doppio co-finanziamento Comune/Regione, il quale ha consentito anche un restyling del sito museale, con la realizzazione delle didascalie di tutte le opere in esso conservate, dei pannelli illustrativi delle Porte di Orvieto e delle brochure che oltre a narrare la genesi di un’opera tanto importante quanto colossale, guidano il visitatore nella fruizione della collezione.


All’evento, presieduto dal sindaco Giada Gervasi e dal consigliere delegato ai percorsi culturali Francesca Avagliano, sono intervenuti l’assessore regionale Enrica Onorati, in rappresentanza del Presidente Zingaretti, la consigliera regionale nonché presidente della commissione cultura Gaia Pernarella e il vicepresidente della Provincia di Latina Domenico Vulcano.

Presente anche il restauratore Claudio Libero Pisano, il direttore scientifico dei lavori Francesca Ialongo e Noemi Bruna, storica collaboratrice degli Archivi Greco.

Assente giustificata la figlia del celebre scultore, Antonella Greco, legata a doppia mandata alla città e al museo che per l’occasione ha voluto far giungere i suoi ringraziamenti al sindaco Gervasi e a quanti si sono adoperati nel tempo per il Museo.


Insieme a loro tanti cittadini, testimoni di un luogo della cultura d’eccellenza, non solo per la città di Sabaudia e la provincia di Latina: il Museo civico della città delle dune è uno dei tre in Italia dedicato all’artista, il primo in ordine cronologico di istituzione (gli altri sono a Orvieto e Catania).

A concludere l’evento odierno, la presentazione dell’Archivio Greco, recentemente oggetto di opere di inventariazione e catalogazione a cura dell’Associazione culturale Sabaudia Culturando.

L’Archivio rappresenta una costola importante dell’allestimento museale, all’interno della quale è possibile visitare e consultare i materiali dell’archivio privato dell’artista, provenienti dal suo studio locale: tra questi, fotografie d’epoca, cataloghi, scritti e poesie, locandina di mostre e giornali d’epoca, tutto accuratamente raccolto dallo stesso scultore.


“Quella odierna è stata una giornata memorabile per la cultura e la città di Sabaudia. Dopo aver nel 2019 inaugurato il riallestimento dell’intero spazio museale nel rispetto del progetto originario, arrivare oggi a scoprire il grande lavoro di restauro conservativo dei gessi delle Porte di Orvieto è una grande gioia e il coronamento di un progetto culturale fortemente voluto e portato avanti con tenacia e tanto impegno – commenta il sindaco Gervasi – In primis è doveroso ringraziare il consigliere delegato Francesca Avagliano, senza la quale nulla sarebbe stato possibile. Seguono i ringraziamenti all’Ufficio Cultura e all’associazione Sabaudia Culturando, da anni custode, nel senso più ampio del termine, del Museo e delle sue opere, e sostenitrice di innumerevoli attività.

Il mio grazie all’ex sindaco Nello Ialongo, al restauratore Claudio Libero Pisano, al direttore scientifico dei lavori Francesca Ialongo, al fabbro Paolo Sacchetto, alla professoressa Antonella Greco (figlia del celebre scultore, ndr) per il continuo supporto, alla direttrice scientifica del Museo Martina Viviani, ai ragazzi del Servizio Civile, ai collaboratori del reddito di cittadinanza e a quanti hanno contribuito a dare nuova linfa al Museo Greco, risorsa inestimabile e fiore all’occhiello della nostra amata Sabaudia. La cultura è passione, formazione, positività ma soprattutto è squadra. Noi lo siamo stati”.


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